L'obiettivo è uno solo. Chiudere il 2002 con vendite in crescita del 15%, dopo aver archiviato un esercizio 2001 con un giro d'affari consolidato di 30 milioni di euro. E allo stesso tempo mettere le basi per il rilancio internazionale. Questo il plan di restyling studiato dalla maison Féraud in seguito al cambio della compagine azionaria (ora il capitale è diviso tra il gruppo Secon, 45%, il gruppo Escada, 45%, e Michael Rover, 10%, che è anche presidente della griffe).
«Prima di iniziare questa operazione abbiamo condotto un'indagine di mercato per capire il potenziale del nostro marchio», ha spiegato François-Xavier de Monts, neodirettore generale della Féraud, nominato circa due mesi fa dopo l'ingresso di Escada nel capitale della società, «è emerso che le caratteristiche di base sono colore, femminilità e grafismi. Per questo motivo abbiamo scelto un designer che si occuperà in toto del marchio. L'abbiamo scelto perché crediamo sia in grado di capire e interpretare in modo fedele l'identità della maison».
Accanto all'etichetta lusso, che sarà prodotta internamente, sarà portata avanti la linea diffusion, studiata per raggiungere un pubblico più ampio. «è l'evoluzione del prodotto già esistente», ha continuato il direttore generale, «sarà divisa in quattro collezioni all'anno e nella prima stagione contiamo di raggiungere una piattaforma vendita composta da 200 boutique multimarca nel mondo».