Jimmy Choo è il marchio cui tutte le Cenerentole statunitensi, e adesso anche europee, anelano. E sia a Parigi che a Milano entro breve compariranno due boutiques monomarca dove saranno vendute le carissime scarpe (dai duecentocinquanta euro in su) prodotte in Italia e griffate col nome dello stilista, un cinquantaquattrenne malese che nel 1986 ha cominciato a disegnare una piccola collezione e a venderla in un negozietto di uno dei quartieri più chic di Londra.
Nel 1996 una giovane oggi trentatreenne manager, Tamara Mellon è diventata socia di Choo. Abile pr ed esperta in strategie di marketing, Mellon ha imposto il marchio sulle più importanti passerelle e ai piedi di donne famose.
La svolta per la società inglese arriva nel novembre scorso. Le quote di Mr Choo vengono acquistate dalla Equinox Luxury Holdings Ltd fondata dalla Phoenix Equity Partners e da Robert Bensoussan, uomo d’affari parigino. Phoenix è una società non quotata che amministra quattro fondi di capitali privati per un ammontare superiore agli 850 milioni di euro focalizzata nelle acquisizioni di società britanniche valutate tra i 35 e i 350 milioni di euro.
Tra i settori di interesse di Phoenix ci sono, oltre ai servizi finanziari e le telecomunicazioni, anche quello dei beni di lusso. Tra i recenti investimenti di Phoenix c’è l’acquisizione dei Mill House Inns, una catena di pub alla moda e la vendita di Pinnacle Leisure Group, una catena di centri di benessere e salute.
In seguito al grande successo statunitense recentemente sono state aperte le boutiques monomarca e di proprietà di Las Vegas, Beverly Hills e New York. «Tra gli obiettivi della compagnia – racconta Tamara Mellon – c’è quello di arrivare ad aprire 25 negozi per poi quotarci in borsa. I prossimi saranno a Parigi, Miami, Orlando, e Milano».