Giovanni Burani, amministratore delegato di Mariella Burani Fashion Group, spiega l'importanza dello #'shopping'' dei mesi scorsi, che ha permesso di costruire una filiera completa e giudica l'andamento dei mercati, prevedendo che la congiuntura del 2001 sarà ancora difficile per tutto il settore, soprattutto negli Usa. Il titolo del gruppo quotato al segmento Star di Piazza Affari viaggia intorno a poco più di 7 euro, ma i risultati dell'ultimo esercizio e le strategie del Gruppo hanno raccolto i consensi degli analisti.
Mariella Burani Fashion Group ha chiuso il 2001 a 221.7 milioni di euro (+41,2%). Il reddito operativo ha raggiunto gli 11.5 milioni di euro (+109.8%) e l'utile netto si a attestato
a 5.8 milioni di euro (+75%). La crescita prosegue in questo primo trimestre con i ricavi a 78.7 milioni di euro (+52%), che includono il consolidamento della Revedi Spa e Revedi Sa, (due società acquisite a inizio febbraio da Gft Net), di Itm, l'azienda tessile comasca a due società della pelletteria, Mandelli e Cerutti. La crescita organica, senza il consolidamento di queste ultime acquisizioni è dell'8%.
Dopo aver chiuso la licenza con Calvin Klein, Mariella Burani è licenziatario per l'abbigliamento di Gai Mattiolo e Thierry Mugler e borse e scarpe per Vivienne Westwood e Patrick Cox. Per fine anno è previsto un
fatturato del gruppo a 290 milioni di euro (+30%), un margine operativo lordo intorno al 12% dei ricavi rispetto al 10,3% del 2001.