Csp International, calzetteria e intimo, ha presentato venerdì scorso la trimestrale che ha visto un balzo dell'Ebit del 564% (su base annuale) e il ritorno dell'utile netto (4 mln euro). Il titolo è stato premiata dal mercato con un balzo di circa il 7% in due sedute. L'agenzia Asca ha chiesto al Direttore Generale di Csp, Massimiliano Retta, le ragioni della svolta positiva dopo un 2001 particolarmente difficile.
''Sul conto economico si sono esauriti gli effetti della rivalutazione dei cespiti, della svalutazione di azioni proprie e poi, nel gennaio 2001, avevamo modificato le strategie di vendita sulla grande distribuzione prendendo direttamente in carico questo business. Quindi eravamo stati costretti a ricomprare i nostri prodotti dalla grande distribuzione. Infine, l'Irap ha contribuito in maniera decisiva alla perdita d'esercizio 2001''.
Calze, ma anche intimo e corsetteria, insomma il core business pesa meno? ''La strategia è focalizzata sulla diversificazione del portafoglio prototti. Un dato su tutti: nel 2001, intimo (seemless, senza cuciture) e corsetteria pesavano il 23% del totale del fatturato, nel primo trimestre 2002 pesano il 28%. Mentre la calzetteria e' scesa dal 77% al 72%''.
Avete un target di fatturato per il 2002 e pensate a distribuire un dividendo? ''Il target dei ricavi a livello di gruppo prevede una crescita del 2%, sul dividendo aspettiamo la fine dell'esercizio 2002'', conclude Retta.