Risultati in netto progresso per il gruppo Mariella Burani, che proporrà all'assemblea la distribuzione di un dividendo unitario incrementato a 0,055 euro (+52,5%).
La società punta a espandersi nei settori dell'abbigliamento, della pelletteria e degli accessori di lusso, attraverso l'ampliamento della gamma di prodotti offerta a marchio proprio, l'espansione all'estero e lo sviluppo della rete di vendita, ponendo sempre l'attenzione al mantenimento di un rapporto equilibrato tra qualità e prezzo.
Dopo l'intensa campagna acquisti del 2001, la strategia prosegue nella verticalizzazione dell'area abbigliamento. Il 2002 ha infatti segnato l'ingresso del gruppo nella produzione tessile, attraverso l'acquisizione della società Itm, attiva nella produzione e vendita di tessuti in seta e jersey.
La gestione 2001 riflette lo sviluppo del business dell'abbigliamento e l'ampliamento
dell'attività nella pelletteria con l'acquisizione di sei società, progetto che avviato nel 1999 con l'acquisizione Mila Schon, e che è stato accelerato dopo l'approdo in Borsa (estate 2000). A fianco alla crescita dimensionale sono proseguite le azioni per il miglioramento reddituale, cui hanno concorso la ristrutturazione di Mila Schon e le attività del settore pelletteria (che presenta margini più elevati rispetto all'abbigliamento).
Il 2001 registra un fatturato in crescita del 41% a 221,6 milioni di euro nonostante le minori vendite del marchio Calvin Klein (per effetto della risoluzione della licenza) e il differimento delle consegne (slittate da dicembre a gennaio) per circa 9 milioni. L'incremento è stato positivamente influenzato dal settore pelletteria (non presente nel 2000) che rappresenta il 30% circa del giro d'affari 2001, mentre il 70% del fatturato deriva dal settore abbigliamento-maglieria, che rispetto al 2000 ha registrato un incremento del 5% in termini omogenei (escluso l'impatto di Ck).