La holding milanese Finpart ha presentato ieri alla comunità finanziaria un piano di dismissioni relativo al 2002 che vede la cessione della divisione sportswear (Pepper industries) che comprende essenzialmente i marchi Henry cotton's, Marina yachting e Moncler, e la vendita di Maska, Andrea Pfister, Star e di tutti gli asset non strategici al core business rappresentati dagli immobili (Four hotels ltd, Zurigo immobiliare srl), da Best company e Nevio.
«La volontà di cedere lo sportswear», ha commentato Gianluigi Facchini, presidente della holding milanese, «non dovrebbe modificare i nostri rapporti con l'azionista Luca Bassani (detiene il 2,6% del capitale), attualmente attivo nella produzione di una linea con il marchio Moncler». Secondo il business plan redatto dai vertici del gruppo questa operazione, che vede nella prima parte dell'anno la cessione degli immobili e nella seconda del resto delle attività che hanno raggiunto una significativa creazione di valore, dovrebbe portare una crescita in termini di fatturato a 531,4 milioni di euro contro i 423,1 milioni del 2001, e un incremento dell'ebitda a quota 38,1 milioni di euro a fronte dei 25,5 milioni dello scorso esercizio.
La grande scommessa oggi per Finpart sembra dunque quella di Cerruti. «Continueremo a mantenere le tre diverse linee già esistenti sia per l'uomo sia per la donna, Cerruti, Cerruti 1881 e Cerruti jeans, attualmente in licenza alla società Pepper industries fino all'autunno/inverno 2003-2004», ha detto l'a.d., «i nostri progetti sul marchio sono diretti a un suo riposizionamento nel mercato e una revisione della struttura della collezione». A tal proposito l'intenzione del gruppo è di voler passare da una logica di griffe a una logica di marchio, evitando così il concentramento in un unico soggetto del potere creativo.