Bravi, fantasiosi, attenti alla qualità hanno riempito le case di mezzo mondo ma…
Un’indagine di Pambianco Strategie di Impresa sui bilanci del 2000 di aziende che producono mobili per la casa e per ufficio, divani e cucine, mette in luce una bassa redditività finanziaria. L’attivo nei bilanci è piccolo quasi quanto le dimensioni dei mobilifici, in un settore dove su 38mila imprese soltanto il 4% ha più di venti addetti: l’utile medio delle prime 166 aziende dell’arredamento è del 3,2% su un fatturato medio di 31 milioni di euro.
Le aziende del campione sono le maggiori del settore: insieme nel 2000 hanno fatturato 5.124 milioni di euro, il 15,2% in più dell’anno precedente. Sono migliorati i ricavi ma sono peggiorati i risultati: il margine operativo lordo si è fermato al 10,4% (10,8% nel ’99), il risultato lordo al 5,6 (dal 6,3%) e l’utile netto è sceso al 3,2% (era al 3,8%).
Dati differenti a seconda del prodotto venduto. Migliori i risultati nel comparto mobili per la casa e divani. Le 75 aziende del comparto realizzano infatti più della metà del giro d’affari del campione, grazie ad una crescita del 17,1%. I margini, seppur diminuiti, rimangono più alti della media: il Mol è a 11,7%, l’utile netto a 4,5% contro valori equivalenti del comparto cucine che arrivano a 7,8% e 0,8% rispettivamente. In mezzo troviamo i produttori di cucine, 40 aziende che registrano l’incremento di fatturato più alto (20,1%), e che vedono lievitare mol (9,5%) e utile netto (2,1%).
Sui risultati come sempre pesano le dimensioni. Sono 114 le aziende che non arrivano a 25 milioni di euro di ricavi, solo 28 superano i 50 milioni. Queste ultime guadagnano e crescono di più, e fanno più utili.
Leader assoluto Natuzzi: nel 2000 ha fatturato 689 milioni di euro, con un utile dell’11,5%; a seguire Fantoni (mobili ufficio) con 180 milioni di euro di ricavi e 0,9% di utile netto e Chateau d’Ax (159,3 mln di euro e 1,8%).
Bilanci comunque che fanno ancora fatica a seguire quelli della moda, dove lo stesso Natuzzi non andrebbe oltre il decimo posto. Distanze da colmare ampie: una sola azienda quotata (Natuzzi); nella moda i primi dieci fatturati valgono 8 volte quelli del mobile; per capitale investito e patrimonio netto il rapporto sale addirittura a venti a uno. Anche se è alla moda che si guarda per il futuro, soprattutto in tema di distribuzione e marketing.
Secondo Rodrigo Rodriquez, Presidente di Federlegno-Arredo, ‘c’è sicuramente una debolezza strutturale, di dimensioni, ma dall’altro lato c’è l’aspetto positivo della capacità di reazione ai cambiamenti del mercato’.
(L'intero studio è visibile nella sezione 'I Bilanci della Moda' del nostro sito)