Stonefly si gode la crescita del 2001 e pensa a un nuovo progetto sull'infanzia. Dall'autunno-inverno del 2003 saranno prodotte 100mila paia che in tre anni diventeranno mezzo milione, con la speranza di ripetere l'exploit della collezione femminile, lanciata nel '99. «Ce lo chiede il mercato – spiega l'amministratore delegato Adriano Sartor – quasi ce lo impone: il nostro è diventato un marchio forte, e può ampliare ulteriormente la sua gamma di prodotto».
Stonefly insieme agli altri due marchi della società – Impronte e Golden line – nel 2001 ha fatturato 77,5 milioni di euro (+14%) e quest'anno la previsione è di 92,9 milioni di euro, grazie a un incremento del 20 per cento. Sartor vuole far lievitare anche la redditività: nel 2001 l'Ebit è stato del 5,6% sul fatturato.
Anche lo sviluppo passa dall'estero, prima Stonefly crescerà per vie esterne: «Entro l'anno – annuncia Sartor – faremo un'acquisizione all'estero per diventare una società di dimensioni europee. Riguarderà un marchio complementare al nostro». A quel punto si potrà cominciare il cammino verso la Borsa: «Bisognerà avere un fatturato di almeno 300 milioni di euro e soprattutto un progetto organico di sviluppo».