Gibò, l'azienda fiorentina che fa capo a Franco Pené, nella primavera-estate 2003 debutterà sul mercato con la prima collezione aziendale. La neonata linea, il cui nome è ancora coperto dal massimo riserbo, sarà affidata a Julie Verhoeven, designer-illustratrice balzata agli onori delle cronache dopo aver disegnato, in tandem con Marc Jacobs, le borse favolistiche di Louis Vuitton.
«Ci abbiamo lavorato per parecchio tempo ma abbiamo pensato che questo fosse il momento più adatto per farlo», ha spiegato Franco Pené, amministratore unico della Gibò (circa 45 milioni di euro il fatturato del 2001), «non sarà un private label nel senso canonico del termine. Sarà piuttosto un marchio nostro, che andrà a inserirsi nella fascia alta del mercato, dove sono posizionati Gucci e Prada, o dove si trovano griffe più alternative come Marni».
Nei piani dell'azienda fiorentina, che ha in portafoglio il pr�t-à-porter di Hussein Chalayan, Marc Jacobs (soltanto l'uomo), Antonio Berardi e Viktor & Rolf, c'è la creazione di una piattaforma retail super-selezionata. «Lavoreremo in modo molto rigido», ha poi detto Pené, «abbiamo selezionato 100 punti vendita top level nel mondo in cui vogliamo collocare i capi di questa linea. Saranno soltanto questi, e di stagione in stagione lavoreremo per coprirli in modo massiccio».