A La Coruna, sede centrale dell'impero Inditex, proprietario del marchio Zara, soppesano le parole, tentano di non scoprire le carte. Ma in realtà l'«operazione Italia» è pronta, studiata fin nei minimi dettagli. Per conquistare l'Italia, l'impero dell'abbigliamento spagnolo ha concluso un accordo strategico con il Gruppo Percassi, creando la società «Zara Italia» (50 per cento Inditex, 50 per cento Percassi). Una prova in più dell'importanza e della delicatezza che viene attribuita all'operazione: sui 35 paesi nei quali la catena di abbigliamento è presente con più di 1200 negozi, l'Italia è uno dei tre � insieme a Germania e Giappone � dove si è deciso di ricorrere a una joint-venture.
Il gruppo guidato da Amancio Ortega arriva in Italia al termine di un rapidissimo processo di espansione che lo ha portato, nel giro di pochi anni, a consolidare la propria leadership in Spagna e a scalare posizioni in Europa, Medio Oriente, America e Giappone. Se in casa � a 25 anni dall'apertura del primo negozio, a La Coruna � ha ormai sbaragliato la concorrenza, a livello internazionale gli restano pochi rivali nella stessa fascia di mercato: Benetton, Gap e H&M.
Inditex chiuderà l'anno � che ha visto tra l'altro l'apertura di circa duecento nuovi punti vendita � con un aumento dell'utile netto consolidato del 30 per cento. Il 2001 è stato anche l'anno del lancio del sesto marchio del gruppo, Oysho, specializzato in biancheria intima: 35 negozi aperti in tutta Europa in tre mesi.
sintesi dell'articolo di Alessandro Oppes a cura di Pambianconews