Pomellato torna a crescere e taglia l’indebitamento. Il gioielliere milanese archivierà il 2001 con un fatturato della Spa intorno ai 56,24 milioni di euro, in aumento del 6% sull’anno precedente, mentre i ricavi consolidati (che includono gli incassi dei tre negozi di proprietà a Milano, Parigi e Montecarlo) saliranno almeno a 57,84 milioni di curo. In volume l’aumento si aggira sull’8%, mentre l’anno scorso era stato chiuso in calo del 3 per cento.
«La situazione finanziaria, ammette l’amministratore delegato Francesco Minoli, era uno dei punti dolenti: quando sono entrato in azienda nel luglio ‘99 l’indebitamento era a quota 33,83 milioni di euro. Abbiamo puntato sull’efficienza e oggi l’azienda è sana: genera oltre 5 milioni di euro di cassa all’anno e non ha bisogno dell’iniezione di mezzi freschi da parte di nuovi soci, di cui si è parlato tempo fa» .
L’anno scorso la Pomellato ha anche aperto una filiale negli Usa per svilupparsi su un mercato finora poco importante: attualmente sono Francia e Giappone a rappresentare la fetta maggiore nell’export. Il piano 2001-05 fissa per il mercato a stelle e strisce, a regime, la presenza in 60 gioiellerie e l’apertura di uno o due negozi-bandiera. Lo stesso piano fissa anche l’avvio del ritorno del marchio nel settore degli orologi da donna, nei punti vendita dal settembre prossimo.
sintesi dell’articolo di Paola Bottelli a cura di Pambianconews