Tonino Perna sta studiando insieme a un club deal di banche guidato da Efibanca un finanziamento da 180,759 milioni di euro a favore di It holding, il gruppo della moda quotato in borsa presieduto dallo stesso Perna. La liquidità servirà in buona parte per finanziare l'aumento di capitale di It holding al servizio dell'integrazione della Gianfranco Ferré, maison acquisita un anno fa.
Il gruppo di Isernia, che oggi terrà un'assemblea per decidere sull'azione di responsabilità richiesta da Luigi Giribaldi, azionista al 21%, sta intanto proseguendo i contatti per utilizzare il marchio Gianfranco Ferré.
L'operazione è in fase di sindacazione presso un pool ristretto d'istituti. Il finanziamento è della durata di 24 mesi, quindi è a medio termine ed è strutturato in due tranche: la prima di 25,82 milioni di euro, la seconda di 154,94 milioni di euro. Beneficiaria è la Pa investments sa di Lussemburgo, la cassaforte del granducato che possiede, per conto di Tonino Perna, la maggioranza di It holding. La prima tranche dovrà essere erogata subito per saldare un debito nei confronti di Sanpaolo-Imi. Il resto verrà a disposizione per le modalità operative dell'integrazione di Ferré in It holding.
It holding attualmente è molto esposta nei confronti del ceto bancario. L'indebitamento censito in centrale rischi della Banca d'Italia, nell'ultima rilevazione di ottobre 2001, segnala un accordato di 232 milioni di euro con un utilizzato di 212 milioni di euro. Un livello di debiti che si fronteggia con ricavi 2001 stimati attorno a 500 milioni di euro, in crescita del 30%. Ma oltre al giro d'affari, il prossimo avvento al timone di It holding di Massimo Brunelli, ex chief financial officer di Telecom, è una garanzia per l'intero sistema bancario. Brunelli gode di credibilità presso il sistema per i risultati ottenuti durante la sua esperienza al vertice del gruppo della telefonia fissa.
sintesi dell'articolo di Rosario Dimito a cura di Pambianconews