Sei mesi di proroga per il patto in Hdp, la holding che controlla anche il Corriere della Sera. L’accordo fra i soci sarebbe stato raggiunto, anche se per la conferma definitiva bisogna attendere il 15 dicembre, giorno nel quale l’accordo parasociale, in assenza di disdette, verrebbe automaticamente rinnovato per altri tre anni.
La richiesta di proroga era stata avanzata da Cesare Romiti, presidente della Rcs e azionista del gruppo attraverso Gemina, al termine della riunione del patto che si è tenuta martedì. La proposta era stata sottoscritta da un gruppo di azionisti che controlla poco più del 30% del capitale e di cui fanno parte oltre alla Gemina di Romiti, anche Mediobanca, la Italmobiliare di Giampiero Pesenti, Generali, la Simpar di Luigi Lucchini, la Smeg della famiglia Bertazzoni e la Valint, la finanziaria dello stilista Valentino.
«Abbiamo chiesto una proroga di sei mesi — ha spiegato ieri Romiti al termine del direttivo di Confindustria —, se ci viene concessa andiamo avanti e abbiamo una nuova scadenza al 30 giugno, se non ci viene concessa noi disdettiamo il patto».
L’amministratore delegato della Fiat, Paolo Cantarella, che martedì ha presentato agli analisti il piano di riorganizzazione del gruppo torinese, ieri ha detto: «Parleremo di Hdp quando si riunirà il patto di sindacato».
Particolare attenzione sarà in tal senso dedicata al settore moda, dopo che nelle settimane scorse era circolata l’ipotesi di una scissione, che però non sarebbe per il momento all’ordine del giorno. E i sei mesi di proroga dovrebbero servire proprio a trovare una sistemazione definitiva per Fila, Valentino e Gft. In caso di esito negativo, la scissione potrebbe diventare una strada percorribile.
Il prossimo 19 dicembre ci sarà il primo confronto tra i soci del patto, dopo la scadenza del 15. Il 21, sarà quindi la volta del consiglio d’amministrazione e, forse nello stesso giorno si dovrebbe tenere anche la riunione del comitato esecutivo.
sintesi dell'articolo di Federico De Rosa a cura di Pambianconews