Altri sei mesi di tempo per verificare la possibilità di un accordo per una gestione condivisa da tutti i soci del patto di sindacato di Hdp. E’ la proposta che, secondo fonti autorevoli, sarebbe stata avanzata ieri dalla maggioranza degli azionisti sindacati di Hdp in vista della scadenza del termine (15 dicembre) per la disdetta anticipata del patto valido fino al luglio 2004. La proposta sarebbe stata sottoscritta ieri all’unanimità al termine di una riunione del patto di sindacato, cui non avrebbero però partecipato i rappresentanti dei quattro soci che a giugno-luglio avevano inizialmente rifiutato di sottoscrivere il nuovo accordo parasociale: Fiat (10,21%, Pirelli & C. (1,903%), IntesaBci (1,9%) e Mittel (0,877%). Un’assenza che pare concertata, anche se le ‘’giustificazioni’’ ufficiali non mancano: Paolo Cantarella (Fiat) era impegnato nella conference call per spiegare agli analisti il piano di riassetto del Lingotto, Giovanni Bazoli (presidente di IntesaBci e Mittel) e Lino Benassi (a.d. di IntesaBci) erano alle prese con una riunione del comitato esecutivo della banca.
Preso atto dell’assenza dei quattro soci, la maggioranza del sindacato ha affrontato comunque il nodo dell’imminente scadenza del 15 dicembre proponendo sei mesi di ulteriore verifica. Nei prossimi giorni arriverà la risposta di Fiat, Pirelli, Intesa e Mittel (e probabilmente della nuova Montedison targata Torino, che dal 13 novembre ha visto l’ad. Umberto Quadrino entrare a far parte del direttivo del patto di Hdp). Tra i due fronti prosegue dunque il confronto che, per il momento, non passa dalla Borsa. Il patto di sindacato, in caso di disdetta da parte di alcuni soci, resta comunque valido se gli aderenti superano il 30% (il polo Mediobanca ha il 30,2%).
Sul tappeto resta la concordata dismissione degli asset della moda-abbigliamento (Fila, Valentino, Gft), cui i vertici di Hdp stanno lavorando da tempo. Resta in stand by invece il tema della scissione di Hdp.