Tempi stretti per la cessione alla Lvmh della quota di Fendi in mano a Prada. Il gruppo milanese con sede ad Amsterdam, guidato da Patrizio Bertelli e dalla moglie Miuccia Prada, sta chiudendo in queste ore il piano per riscadenzare il massiccio indebitamento, salito al 30 giugno scorso fino a 1,2 miliardi di euro, dopo lo slittamento della quotazione in Borsa annunciata a seguito degli attacchi alle Twin Towers dell’11 settembre.
E intanto annuncia che nel 2001 il fatturato consolidato crescerà di circa il 7% oltrepassando gli 1,76 miliardi di euro. Prada Holding e il colosso francese, soci di maggioranza della maison romana attraverso la joint venture paritetica Lvp, scenderanno nei dettagli nei prossimi giorni, verificando le diverse opzioni sul fronte societario. Quella prevalente, secondo quanto risulta al Sole-24 Ore, è appunto la dismissione da parte di Patrizio Bertelli delle azioni di Fendi: la maison romana archivierà il 2001 con ricavi consolidati intorno ai 300 milioni di euro ma in lieve perdita prima dell’ammortamento del marchio.
Non è ancora del tutta esclusa, peraltro, l’ipotesi di una ridefinizione drastica e congiunta delle strategie elaborate dai due azionisti di maggioranza della 'doppia F': ma questo significherebbe mettere mano sia all’organigramma (che comprende alcuni membri della famiglia Fendi) sia al contratto di consulenza stilistica con Karl Lagerfeld. Due mosse suggerite da Bertelli ma invise ai soci francesi e, dunque, di difficile attuazione.
Intanto da fonti bancarie si apprendono i dettagli dell’operazione che mira a fronteggiare il massiccio indebitamento di Prada Holding, che al 30 giugno scorso era ulteriormente salito a quota 1,2 miliardi di euro. Il bond da 700 milioni di euro, emesso da Itmd Investments, la holding che possiede il 100% di Prada Holding Nv, è “targato” Deutsche Bank, e ha una durata massima di tre anni e mezzo, periodo durante il quale sarà possibile il collocamento in Borsa del titolo.
Dal momento della quotazione, il bond sarà convertibile in azioni Prada entro i successivi tre anni al prezzo del collocamento più un premio. Il prestito maturerà una cedola dell’1,50% all’anno nei primi tre anni e mezzo o fino al momento della quotazione e un tasso legato al rischio Deutsche Bank.E previsto che 400 milioni di euro siano utilizzati da ltmd per ripianare i debiti, mentre 300 milioni di euro saranno iniettati in Prada Holding Nv. Per il gruppo gli oneri finanziari sono stimati in circa 57 milioni di euro all’anno.
sintesi dell'articolo di Paola Bottelli a cura di Pambianconews