Le griffe italiane più prestigiose, che erano tornate in Russia in grande stile alla fine degli anni 90, ora si
sentono a Mosca come se fossero a casa loro. E da novembre del 2001 avranno un indirizzo ben preciso: via Tretiakovsky, proprio a due passi dalla Piazza Rossa e dal Cremlino, nella zona più esclusiva ed elegante della città.
«Anche Mosca finalmente avrà una sua Via Montenapoleone», dice Leonid Fridliand, presidente del gruppo Mercury, che sta per completare la realizzazione di un progetto culturale e finanziario senza precedenti.
Il gruppo, decollato 10 anni fa importando in Russia orologi e gioielli, e che ora gestisce in franchising i negozi di alta moda, ha restaurato uno dopo l'altro tutti gli edifici storici della via Tretiakovsky, che ora ospita le boutique più raffinati.
«Sono convinto che la Russia a livello di fatturato possa essere tra i primi 10 mercati del mondo della Zegna già a partire dal 2002, dice Gildo Zegna, amministratore delegato del gruppo biellese, a Mosca per inaugurare personalmente il terzo negozio nella capitale russa.
A differenza dei mercati occidentali, senza parlare poi di quello statunitense (una flessione del 30% nel periodo settembre-ottobre), la Russa ha reagito poco o niente agli attentati terroristici dell'11 settembre.
sintesi dell'articolo di Vladmir Sapozhnikov a cura di Pambianconews