‘Riposizionamento sul mercato puntando sul fit & style a costi contenuti e riduzione dell'out standing’ è quanto emerso nel corso del convegno Nuovi scenari e nuove strategie dell'industria calzaturiera organizzato dall'Associazione nazionale calzaturieri italiani (Anci) e tenutosi a Jesi (Ancona) il 10 e 11 novembre.
Al convegno presieduto da Antonio Brotini, presidente dell'Anci hanno partecipato imprenditori provenienti da tutta Italia, esperti e rappresentanti del settore. Tra gli oratori, il sottosegretario alle attività produttive Stefano Stefani, Concetta Lanciaux di Lvmh, Giovanni Burani della Mariella Burani Fashion group, Gioacchino Gabbuti, direttore generale dell'Istituto nazionale per il commercio con l'estero (Ice), Paolo Borzatta, membro del comitato esecutivo Ambrosetti ed Enrico Finzi, presidente Astra e Demoskopea, che ha presentato il suo studio rivolto a dipingere i possibili quadri di sviluppo dell'economia calzaturiera italiana nel medio periodo e le relative strategie da seguire per massimizzare le possibilità di successo del settore.
Considerando la crisi economica, iniziata già lo scorso luglio ma fortemente accentuata dai successivi avvenimenti di New York e ipotizzando i possibili scenari sul futuro a medio termine dell'industria calzaturiera italiana, i vari relatori sono giunti alla conclusione che nel quinquennio 2002-2007 le aziende che operano in questo settore dovranno puntare maggiormente su un prodotto facilmente commerciabile, di stile, elegante e contemporaneamente funzionale, caratterizzato da comodità multioccasionale e di prezzo medio/medio-alto.
Altra necessità evidenziata è stata la risoluzione del dilemma dei rapporti con le griffe: decidere se vendere e mantenere l'autonomia della marca, passare da terzisti esterni a interni con mercato garantito, lavorare con più griffe evitando ogni dipendenza da un solo cliente.
Sintesi dell’articolo di Paola Gervasio a cura di Pambianconews