Il momento è difficile e nelle Aziende ci sono pochi motivi per sorridere, ma l’industria della calzature cerca di guardare lontano, oltre i due anni di crisi che si prospettano nel mercato. Ieri a Jesi, nel corso di un convegno, gli imprenditori dell’Anci si sono trovati 4 scenari frutto di una ricerca di Enrico Finzi, presidente di Astra. Il più pessimistico, 20% di probabilità, prevede uno scenario di instabilità e recessione, i due più probabili una crisi di due anni, ed il quarto, il più ottimistico, prevede una mini-crisi con ripresa alla fine del 2002.
Ma il numero di imprese sarà comunque sfoltito, a secondo degli scenari, da un minimo del 6% ad un massimo del 35%. Non è pessimista il sottosegretario alle attività produttive Stefani che confida in una ripresa all’inizio del 2002.
Per quanto riguarda le azioni da intraprendere, per Finzi occorrerà scegliere tra marca e terzismo e abbandonare l’ossessione dell’upgrading in quanto per le impresse italiane il grosso del mercato mondiale sarà dato dalla fascia medio-alta.
Anche il presidente dell’Anci Brotini condivide l’analisi di Finzi “gran parte dei consumatori è attento al rapporto qualità prezzo, al design e agli atri elementi distintivi della marca.” Un processo di consolidamento è comunque indispensabile, Finzi esorta le Aziende a fare acquisizioni. Concetta Lanciaux di LVMH ha spiegato il modelle del gruppo leader mondiale del lusso, sempre più orientato verso partnership con imprese italiane di qualità.
Nuovi vertici per la Longoni sport. Sergio Longoni, fondatore dell’importante catena di negozi di distribuzione di abbigliamento sportivo ha deciso di lasciare la carica di presidente e amministratore delegato della società, pur restando come membro del Cda e come Azionista al 25%. “I programmi di sviluppo restano confermati” ha sottolineato Guido Belli amministratore delegato di Bridgepoint Italia azionista di Longoni sport. La società ha un fatturato di 280 miliardi e 21 negozi.
Sintesi dell'articolo di Alessandro Balistri a cura di pambianconews