Gli Usa frenano la crescita di Ferragamo. Dopo uno strepitoso Duemila, anno record per tutte le aziende operanti nel settore del lusso, nel quale Ferragamo, pur ampliando il perimetro di consolidamento, ha visto il fatturato salire del 50% a 1.204 miliardi di lire, il '01 è stato caratterizzato dal rallentamento del mercato americano, crollato dall'11 settembre in poi. Ma gli investimenti non si fermano, come ha spiegato Ferruccio Ferragamo, amministratore delegato della maison fiorentina.
Il mercato che ha fatto segnare la flessione più consistente è stato le Hawaii, dove possiedono tre negozi (uno al Whaler's village di Maui e due a Honolulu al Royal Hawaiian shopping centre e all'Ala Moana shopping centre). Lì le vendite sono crollate del 60-70% a causa della forte riduzione dei flussi turistici provenienti dall'America e dal Giappone. Negli Stati Uniti, mercato che rappresenta il 42% del giro d'affari della maison, stanno registrando una diminuzione media intorno al 25% con situazioni differenziate però dove alcuni department store fanno meglio dell'anno scorso.
A Venezia hanno da poco inaugurato il punto vendita di calle Larga XXII marzo che sta andando molto bene. Quest'estate hanno aperto anche una boutique nella piazzetta di Portofino mentre entro i primi mesi '02 sbarcheranno a Bologna in via Rizzoli. All'estero apriranno a Cannes sulla Croisette e a D�sseldorf sulla K�nigsallee. Inoltre raddoppieranno la presenza a Londra.
Ferragamo è stato uno dei primi marchi made in Italy ad arrivare in Oriente già 30 anni fa e oggi l'Asia vale il 32% dei ricavi. Attualmente registrano dati in aumento in Giappone, Corea e Taiwan. Più calma, invece, la situazione a Hong Kong e Singapore.
sintesi dell'articolo di Gian Marco Ansaloni a cura di Pambianconews