Il gruppo Marzotto ribadisce le stime di crescita delle vendite per fine anno, ritenendo che i tragici eventi negli Usa della scorsa settimana possano avere conseguenze sui conti societari non prima del 2002.
“In base al portafoglio ordini di fine agosto, prevediamo
una crescita delle vendite nel secondo semestre dell'8% e del
10% per l'intero 2001. Sicuramente gli eventi negli Usa
influiranno, ma non abbiamo ancora abbastanza elementi per
valutarne l'impatto. Ritengo comunque che se ci dovessero essere dei problemi, questi si presenteranno più che altro nel 2002”, ha spiegato il presidente Innocenzo Cipolletta alla comunità finanziaria.
Marzotto ha realizzato nel primo semestre un utile netto
consolidato di competenza di 16 milioni di euro (17 milioni un
anno fa) su un fatturato di gruppo di 863 milioni di euro
(+14%). Nei primi otto mesi dell'anno le vendite sono cresciute
del 14,9%. Per l'anno in corso il gruppo ribadisce la stima di una decisa contrazione dell'indebitamento finanziario “come
conseguenza di minori investimenti e di flussi di cassa
maggiori”, ha spiegato Cipolletta.
La posizione finanziaria netta al 30 giugno era negativa per
429 milioni di euro dai 265 milioni di fine 2000.
Nessuna novità riguardo al progetto di spin-off immobiliare,
annunciato la scorsa primavera. “L'obiettivo rimane quello di
dare valore alla parte immobiliare. Il progetto è partito ed è
ancora in corso. Ma l'attenzione ora è sulle problematiche del
mercato, in particolare sulla ristrutturazione del tessile che
sta avendo una performance leggermente inferiore alle nostre
aspettative”, ha spiegato a margine dell'incontro l'Ad Silvano
Storer, che ha accennato alla scelta già avvenuta degli adviser,
senza indicarne i nomi.
Rimandate, infine, a tempi migliori eventuali acquisizioni.
“Abbiamo sempre detto che avremmo valutato eventuali occasioni,
se si fossero presentate. Ma ora stiamo attraversando un periodo
molto confuso, dopo una fase di valutazioni (delle società)
molto elevate”, ha sottolineato Cipolletta.
Marzotto è uscito di recente dal patto di sindacato di
Mediobanca , di cui conserva una quota marginale. “E'
una partecipazione finanziaria che tratteremo come tutte le
partecipazioni”, ha detto il presidente a margine
dell'incontro.