Casa Damiani è corteggiata dai grandi gruppi del lusso fortemente interessati nell’acquisizione di quote della società (tra i soliti noti troviamo Gucci e LVMH). La guida del gruppo è però al momento saldamente in mano alla famiglia: a Guido Damiani, amministratore delegato, a sua sorella Silvia, responsabile dello stile e della comunicazione e al fratello Giorgio, direttore della produzione. A presiedere il gruppo è la madre Gabriella Damiani che rappresenta l’anello di continuità tra la seconda e la terza generazione. Il loro ruolo, i tre fratelli, lo mantengono per tutte le società di Casa Damiani, la capogruppo che riunisce sotto di se una decina di società, alcune nate per seguire meglio i business come Damiani International ed altre, come Alfieri & St.John e New Mood, a sé stanti, detentrici di marchi.
La Alfieri & St John, di cui si è appena completata l'acquisizione, ha chiuso il 2000 con 31 miliardi di fatturato, promosso da una crescita del 30%.
La Damiani ha invece raggiunto i 390 miliardi segnando un più 7,3% rispetto al 1999. Una crescita dovuta soprattutto ai mercati esteri che l’anno scorso occupavano il 20% del fatturato e che in tre anni dovrebbero raggiungere il 50%. Il potenziamento del gruppo prevede l’apertura di filiali estere. Il Giappone oggi rappresenta il primo mercato estero per l’azienda ed entro fine anno sarà seguito dagli Stati Uniti. Negli Emirati arabi è prevista l’apertura di una boutique monomarca in franchising entro il 2001.
All’interno del gruppo a rappresentarela parte del leone c'è Damiani che occupa il 50% del fatturato seguito da Salvini, con il 30%, mentre Alfieri e Bliss rispettivamente vanno a coprire il 10%. Le prospettive per l’anno in corso prevedono un fatturato che sostanzialmente rimane in linea con quello dell’anno scorso, diminuendo la quota Italia e aumentando quella estera, e lo sviluppo di un piano di monomarca in franchising.