Dopo il successo di ‘Haus of Dreamers Paris’ dello scorso anno, Golden Goose ritorna a scegliere Parigi per presentare la sua limited edition speciale. Si tratta del modello ‘Forty2’ per il quale è stato organizzato l’evento ‘We will always be those kids’ e nel corso della serata, svolta presso l’Élysée Montmartre, location situata tra Pigalle e Montmartre, il CEO Silvio Campara ha dichiarato che il gruppo potrebbe quotarsi in Borsa il prossimo anno.
Inaugurato come sala da ballo nel 1807, il locale parigino è noto tra gli appassionati di can-can e per ospitato artisti del calibro di David Bowie e Daft Punk. Sul palco è andata in scena una performance che ha mixato teatro e moda. Il cortometraggio trasmesso sul maxi schermo ha entusiasmato gli ospiti raccontando la storia di una giovane sognatrice alle prese con le sfide del proprio percorso di crescita, restando sempre “one of those kids”. La serata è poi proseguita con un esclusivo after party composto da una line-up internazionale di dj, tra cui The Blaze, Boombass (Cassius) e Nathalie Duchene. Sono intervenute inoltre le top model Joan Smalls e Stella Maxwell. “Abbiamo scelto nuovamente Parigi – spiega alla stampa di settore il CEO Silvio Campara prima dell’evento – perché mentre Milano è pratica questa città ha sempre un elemento più poetico ed aspirazionale, più vicino alle ambizioni di Golden Goose”.
“L’arrivo dei social media ha spostato tutto dall’apparenza all’appartenenza, la cultura non si fa più dall’alto al basso ma dal basso all’alto – riflette l’AD -. Per il 40% del fatturato i grandi del lusso dipendono dalla Cina ma in realtà per il 60% dipendono dai cinesi che non sono solo in Cina. Dopo il Covid ciò ha dato una nota di requiem alla moda che conoscevamo. Tornerà quel tipo di lusso? No perché non c’è più quel consumatore. Il consumatore post Z Generation non si sente più attaccato al brand, vince invece una narrativa fatta di sentimenti, di valori, di opinioni da parte dei brand”.
Il manager aggiunge come l’asso nella manica di Golden Goose sia stato: “Capire che per le nuove generazioni la sneaker è un simbolo non solo di comodità ma diventa un canvas per esprimere se stessi. Oggi i brand che riescono ad essere rilevanti sono quelli che hanno qualcosa da dire o, come nel nostro caso, cercano di farlo dire agli altri. L’85% dei consumatori di Golden Goose va dai 16 ai 45 anni, quelli più giovani sono di solito ‘unloyal’ ma nel nostro caso ciò non avviene; i consumatori sono leali, il 60% dei nostri clienti è abitudinario con uno scontrino più basso rispetto al lusso. La Alfa Generation tra cinque anni varrà il 20% del fatturato del segmento lusso. Siamo un’azienda ‘consumer obsessed’ e non ‘design focused”, racconta Campara.
A sorpresa lo scorso giugno Golden Goose ha rimandato l’approdo in Borsa di Golden Goose. Lo sbarco del player italiano sui listini di Piazza Affari è stato rinviato “a causa della volatilità del mercato europeo”, aveva spiegato il gruppo veneto in un comunicato. “Abbiamo fatto pull-down a causa del momento storico, tra guerre, elezioni europee e americane, che avranno un riflesso importante anche sulle relazioni tra i paesi asiatici. L’ambito post elezioni americani potrebbe essere un momento in cui immaginare la quotazione, quindi l’anno prossimo”.
Durante la performance, Golden Goose ha svelato la collezione ‘Journey’ primavera/estate 2025, indossata dagli attori che ne hanno presentato look più rappresentativi, tra cui la sneaker ‘Forty2’ che reinventa lo stile anni ’90 con un’estetica ispirata alla Golden Age del basket americano. La scarpa è caratterizzata da una doppia suola, con una struttura decostruita e in tre colori. La tomaia di pelle micro-perforata è arricchita da texture tridimensionali sulla stella e sulla linguetta del tallone. Il brand ha presentato una limited edition della ‘Forty2’ che si distingue per l’effetto lived-in e ipreziosi lacci in cristalli Swarovski. La calzatura è disponibile anche in bianco con dettagli in diverse combinazioni di colore; tutte le varianti sono da già disponibili su goldengoose.com ed in selezionati negozi in tutto il mondo.
Golden Goose ha archiviato il primo semestre 2024 a quota 307 milioni di euro. I ricavi del player italiano specializzato in sneakers, abbigliamento e accessori di fascia alta ha quindi messo a segno un aumento dei ricavi pari al 12% nella prima metà del fiscal year in corso. I ricavi netti sul versante direct-to-consumer, in particolare, sono cresciuti del 18% rispetto al primo semestre del 2023, ammontando a 226,8 milioni e rappresentando il 73% dei ricavi netti contro la quota del 70% raggiunta lo scorso anno. Sul fronte della marginalità, l’ebitda rettificato di Golden Goose si è assestato a 109,2 milioni di euro, in aumento del 12% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, mentre l’ebit rettificato è stato pari a 80,5 milioni di euro, in aumento del 9% rispetto al primo semestre 2023.