Si chiude a quota 115 milioni di euro, sostanzialmente in linea con quanto anticipato al termine dello scorso anno, il 2023 di Reda. Un risultato a sua volta allineato con ricavi messi a segno nel 2022 e che ha caratterizzato un anno improntato al potenziamento della marginalità per la storica azienda biellese, presente alla 38esima edizione di Milano Unica con la propria proposta primavera/estate 2025.
“Abbiamo assistito a una crescita dell’ebitda – ha dichiarato a Pambianconews durante la fiera il CEO Ercole Botto Poala – che si assesterà intorno ai 17,5 milioni. Per noi è questo il parametro davvero significativo dello stato di salute di un’azienda”. Aggiungendo: “Dopo un 2022 che era andato molto bene in termini di fatturato e meno bene in termini di ebitda, eroso dalla questione energetica, quest’anno siamo riusciti a gestire meglio la marginalità e i profitti ne hanno beneficiato”.
Riguardo al 2024, anche l’imprenditore mette in guardia sui prossimi sei mesi, “duri” per tutto il comparto. “La vera sfida ora – spiega ancora – è cercare di dimostrarsi resilienti all’interno di un mercato, quello del formale essenzialmente, che non si può dire, in realtà, vada male ma sta scontando l’euforia di ordini e produzione del periodo precedente. Il punto è ora capire quale sia la dimensione effettiva del mercato stesso nel post-Covid”.
E per quanto riguarda le recenti vicissitudini tra le associazioni del settore, che hanno visto Sistema Moda Italia (Smi) lasciare l’orbita di Confindustria Moda, Botto Poala, che contestualmente ha lasciato l’incarico di presidente della federazione, ha commentato: “Trovo sia un peccato chiaramente, ma avevamo una velocità di portare a termine i progetti diversa: in Smi si sentiva un’urgenza maggiore di rispondere con urgenza alle nuove sfide, considerando che ora il futuro del tessile si decide perlopiù a Bruxelles. C’è il bisogno di un’associazione che sappia essere la voce del settore non solo a livello nazionale ma anche comunitario”.
Prosegue: “L’ideale sarebbe stato fare sinergia tra tutte le associazioni, perché sono temi che riguardano tutti, ma evidentemente non è sentito universalmente come urgente, e non si poteva procrastinare ancora questo cambiamento, voluto dai nostri associati”.
Intanto, tra gli espositori della kermesse dedicata al tessile e all’accessorio alto di gamma, fino a oggi primo febbraio in corso a Fiera Milano Rho, Reda porta una collezione improntata all’innovazione sostenibile del prodotto, come stabilito dal piano industriale al 2026 dell’azienda, ricorda Botto Poala, e alle incursioni cromatiche, dopo il predomino della classicità all’indomani del Covid.