Nel testa a testa per l’acquisizione di Gianvito Rossi potrebbe essere la svizzera Richemont ad avere la meglio. A rivelarlo è Il Resto del Carlino grazie a “fonti molto vicine alle parti coinvolte, dalle quali si attende conferma ufficiale nelle prossime ore”. Il valore dell’operazione supererebbe i 100 milioni di euro, dunque la stessa cifra che il calzaturificio di San Mauro Pascoli (Forlì-Cesena) ha fissato come target per il 2023. L’azienda ha archiviato il 2022 a quota 99 milioni di euro (+35% sul 2021). Stando alle indiscrezioni, Richemont avrebbe così battuto la concorrenza di Otb, che per primo aveva corteggiato la realtà romagnola.
“Di Gianvito Rossi posso dire soltanto che è una bellissima azienda”, aveva dichiarato Renzo Rosso a domande sul possibile interesse di Otb. Negli ultimi anni, il gruppo veneto ha più volte fatto riferimento alla volontà di realizzare nuove acquisizioni di brand (che andrebbero ad aggiungersi a Diesel, Jil Sander, Maison Margiela, Marni e Viktor&Rolf) o aziende di filiera. Otb ha chiuso il 2022 con un fatturato di oltre 1,74 miliardi di euro, a +14% sul 2021.
Nel full year concluso il 31 marzo scorso, Richemont, controllante tra gli altri di Cartier, Van Cleef & Arpels e Vacheron Constantin, ha invece registrato vendite per 19,95 miliardi di euro, in progressione del 19% e superiori ai 19,6 miliardi attesi dal consensus di analisti del listino di Zurigo. Nel periodo, l’utile operativo segna un +34% per oltre 5 miliardi di euro, con margini operativi in aumento dal 22,4% al 25,2 per cento.
Qualora fosse confermata, l’operazione andrebbe ad ampliare l’impronta di Richemont, colosso dell’hard luxury, nel settore moda, dove oggi controlla maison quali Alaïa, Chloé, Delvaux e Dunhill.