Ancora rumors sulla app di fast fashion cinese Shein. Secondo quanto riportato da Bloomberg, il rivenditore online low cost è in trattative con potenziali investitori per raccogliere circa 1 miliardo di dollari (906 milioni di euro) di finanziamenti. Come precisa l’agenzia che cita persone vicine all’operazione, la valutazione di Shein sarebbe di circa 100 miliardi di dollari (90 miliardi di euro). Tra i potenziali investitori ci sarebbe anche General Atlantic, società di investimento nel cui portfolio, come si evince dal sito ufficiale, appare anche Tory Burch.
Come precisa Bloomberg, nel caso in cui Shein raggiungesse la soglia di valutazione di 100 miliardi di dollari, entrerebbe nella top 3 delle startup con una maggiore valorizzazione al mondo, dopo ByteDance Ltd. e SpaceX secondo il fornitore di dati CB Insights.
Al momento Shein non ha fornito alcuna conferma o smentita ufficiale. Tuttavia, il gruppo cinese è nel mirino degli investitori da tempo, dato che da diversi mesi si parla di una sua possibile quotazione a Wall Street, progetto che sembrerebbe poi essere stato temporaneamente congelato a causa della volatilità dei mercati azionari. Inoltre, di fronte alle richieste di maggiori informazioni sulla raccolta fondi pre-Ipo, Shein aveva fatto sapere solo che “era stata valutata diversi miliardi di dollari”, ma senza entrare nel dettaglio dei numeri e che “non aveva un piano per un’offerta pubblica iniziale a breve termine”.
Resta il fatto che il marchio asiatico è uno dei fenomeni più interessanti degli ultimi anni, sia come tendenza, sia sotto il profilo del turnover. Non si hanno dati ufficiali sul suo giro d’affari ma il suo fatturato nel 2020 si sarebbe attestato sui 10 miliardi di dollari. Come racconta Bloomberg, “Shein è diventata un colosso grazie alla combinazione di esperienza nella catena di approvvigionamento, un sistema di design basato sull’approccio con i big data e una serie di scappatoie fiscali negli Stati Uniti e in Cina che sono emerse durante la guerra commerciale. L’anno scorso ha superato Amazon.com nei download di app per lo shopping nei negozi statunitensi”.
La società, fondata da Chris Xu nel 2008 e inizialmente chiamata SheInside, ha attività a Guangzhou, Singapore e Los Angeles ed è presente oltre 150 paesi (Cina esclusa). I sostenitori della startup includono Tiger Global Management, IDG e Sequoia. In una prima fase il suo main business comprendeva soprattutto abiti da sposa. L’idea iniziale alla base di Shein fu quella di puntare sul digitale e sulla velocità della manifattura cinese per conquistare direttamente il mercato europeo e americano (senza passare dalla Cina) e competere con i più grandi marchi di fast fashion. Shein prende le merci prodotte dalle sue fabbriche in Cina e le rivende direttamente al pubblico, senza intermediari e abbattendo i costi.