Niente Ipo – per ora – per il colosso cinese del fast fashion Shein. Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, il gruppo avrebbe deciso di posticipare la quotazione a Wall Street, prevista per l’anno, a causa della volatilità dei mercati a seguito degli attacchi in Ucraina da parte della Russia. È la seconda volta che Shein posticipa i piani di Ipo da quando, due anni fa, ha avviato i preparativi per il debutto in Borsa. Prima a causa delle tensioni tra Usa e Cina e ora, appunto, per i riflessi globali della situazione geopolitica in Ucraina. Al momento non ci sono informazioni certe sulla sua quotazione e non è chiaro se avverrà entro l’anno.
Come riferito da Reuters, lo scorso mese Shein aveva “rilanciato i piani per la quotazione a New York quest’anno e il suo fondatore (Chris Xu, ndr) stava valutando un cambio di cittadinanza per aggirare le regole più severe proposte per le Ipo offshore in Cina”. Progetti che sono stati appunti messi in stand-by per non minare la solida situazione finanziaria del gruppo con un debutto in Borsa in un momento in cui i listini azionari restano piuttosto volatili.
Shein, che è stato lanciato nel 2008 a Nanchino, è uno dei più grandi business di moda online del mondo, e gli Stati Uniti rappresentano la sua più grande fetta di mercato. L’azienda produce abbigliamento in Cina da vendere online negli Stati Uniti, in Europa e in Asia, ma non in Cina. L’azienda spedisce in 150 Paesi e ha realizzato un fatturato di circa 100 miliardi di yuan (13,9 miliardi di euro) nel 2021. Nel 2021 Shein era stat valutata in circa 50 miliardi di dollari ma non era mai stato comunicato dall’azienda l’importo della raccolta attraverso la quotazione.