Il Coronavirus non spaventa i marchi del lusso, che mandano un segno di forza, alzando i prezzi. L’ultimo caso sembra riguardare Gucci che, in base a quanto riportato da Reuters, ha ritoccato al rialzo i listini di alcuni dei suoi prodotti. L’agenzia riporta che l’analista di Jefferies Flavio Cereda ha comparato i prezzi di due borse del brand del gruppo Kering, la Dionysus dal prezzo di 2.290 dollari (circa 2.000 euro) e la Zumi da 2.980 dollari, in diversi Paesi del mondo nei mesi di maggio e di giugno. Ciò che è emerso è che i prezzi sono incrementati nella forchetta tra il 5-9% in mercati quali l’Italia, la Gran Bretagna e la Cina. Dal gruppo francese hanno rifiutato di commentare.
Secondo l’analista, l’aumento del prezzo servirebbe a colmare il divario dei prezzi delle borse in Europa, i quali sarebbero inferiori rispetto ai grandi mercati del lusso come la Cina dove, in ogni caso, nonostante l’aumento, il prezzo della Dionysus in euro è comunque più alto del 28% rispetto all’Italia (+23% per la Zumi).
“Non siamo sorpresi che Gucci stia seguendo l’esempio di aumentare i prezzi nel tentativo di mitigare la contrazione delle entrate”, ha detto Cereda. Nel primo trimestre dell’anno, infatti, il brand ha registrato vendite a quota 1,8 miliardi, in calo del 22,4% a tassi correnti. Un calo che ha risentito del drastico rallentamento in Asia Pacific, in quanto questa area geografica pesa per il 37% dei ricavi del brand, seguita dalla Western Europe (28%) e Nord America (21 per cento). Il canale retail ha subito un calo del 24 per cento.
Gucci non è il primo brand del lusso ad attuare il rincaro in tempi difficili. Infatti, Louis Vuitton, a maggio, ha avviato un aumento dei prezzi non inferiore al 3 per cento, e Chanel, sempre a maggio, aveva annunciato un rincaro dei prezzi sulle borse e su alcuni prodotti di piccola pelletteria in risposta all’aumento dei costi delle materie prime causato dal Covid-19.