Il Covid-19 pesa sui conti dei giganti del lusso, e Kering non è escluso. Il gruppo guidato da François-Henri Pinault ha archiviato i primi tre mesi dell’anno con ricavi pari a 3,203 miliardi di euro, ovvero in calo del 15,4% a tassi correnti (-16,4% su base comparabile). Un risultato che si discosta leggermente da quanto stimato da Kering lo scorso marzo, quando prospettava un calo compreso tra il 13% e il 14% (15% su base comparabile). Come spiegato dall’azienda, il risultato è frutto del diverso andamento all’interno del periodo: a gennaio c’è stata una crescita a doppia cifra per quasi tutti i marchi del gruppo, mentre a febbraio si è iniziato a subire l’effetto della chiusura di molti negozi in Asia Pacific e della riduzione dei flussi turistici. A marzo, infine, il gruppo ha registrato un ulteriore peggioramento a causa della diffusione della pandemia su scala mondiale. Il risultato, in ogni caso, è in linea, a livello percentuale, con quello registrato dall’altro colosso del lusso, ovvero Lvmh.
Per quanto riguarda i singoli brand, è Gucci a pesare maggiormente. Il brand ha infatti registrato vendite a quota 1,8 miliardi, in calo del 22,4% a tassi correnti. Un calo che ha risentito del drastico rallentamento in Asia Pacific, in quanto questa area geografica pesa per il 37% dei ricavi del brand, seguita dalla Western Europe (28%) e Nord America (21 per cento). Il canale retail ha subito un calo del 24 per cento.
Yves Saint Laurent, invece, in quanto meno esposto verso l’Asia (25% delle vendite, contro il 38% dell’Europa), ha realizzato vendite per 435 milioni, in calo del 12,6 per cento. Il retail, nello specifico, ha subito un calo del 18% mentre la rete wholesale del 6 per cento. In totale controtendenza, invece, c’è Bottega Veneta. Forte del recente riposizionamento, il marchio ha registrato vendite a 274 milioni, in crescita del 10,3% a tassi correnti (+8,5% su base comparabile). Il canale retail ha subito una lieve contrazione dell’1%, ma il wholesale è risultato in crescita del 55 per cento. A livello geografico, sono cresciuti Nord America (+31,3%) ed Europa (+25,4 per cento). Le altre maison, tra cui Balenciaga e Alexander McQueen, hanno registrato nel complesso ricavi in calo del 4,1% a 553,3 milioni.
In generale, Kering ha visto vendite retail e wholesale in calo, rispettivamente, del 19 e 7 per cento. L’e-commerce, invece, ha registrato un balzo del 21 per cento.
Inoltre, il cda di Kering ha inoltre deciso di proporre un dividendo di 8 euro per l’anno chiuso il 31 dicembre 2019, il quale risente di una riduzione del 30% su quanto inizialmente proposto. In ogni caso, il 16 gennaio era già stato pagato un acconto sul dividendo (interim dividend) pari a 3,5 euro.