Il Covid-19 incide sul primo trimestre 2020 di EssilorLuxottica che archivia il periodo registrando ricavi consolidati pari a 3,78 miliardi di euro, con una diminuzione su base annua del 10,1% (-10,9% a cambi costanti). Come spiegato dall’azienda, il Q1 “è stato caratterizzato da una forte crescita delle vendite fino a marzo, seguita da un rapido calo nella maggior parte dei mercati per le chiusure dei negozi imposte dalla pandemia di Covid-19”.
A livello geografico, tutte le principali aree geografiche hanno registrato un calo del fatturato, ovvero Nord America (-5,4% a 2 miliardi), Europa (-14,3% a 906 milioni), Asia, Oceania e Africa (-16,8% a 587 milioni) e America Latina (-14,9% a 222 milioni).
La società ha chiuso il trimestre con 4,9 miliardi di liquidità e investimenti a breve termine, e con 4,8 miliardi di posizione finanziaria netta, cui si aggiungono linee di credito non utilizzate per 5,2 miliardi. Inoltre, “il cda di EssilorLuxottica ha deciso di non porre alcun dividendo all’approvazione dell’Assemblea degli Azionisti del 25 giugno 2020”.
“Sebbene il fatturato sia diminuito ulteriormente ad aprile, il bisogno essenziale di migliorare la vista è strutturale e ci si aspetta alimenti la domanda rimasta inespressa quando la crisi si attenuerà, portando il business ottico ad essere uno dei primi settori a ripartire”, riporta la nota. “Le vendite online hanno, ad esempio, registrato un’accelerazione nel mese di marzo, quando hanno raggiunto il 7% del fatturato della società, contro il 5% sull’intero trimestre, e sono ulteriormente aumentate ad aprile”. Non solo, “nei primi Paesi che hanno riaperto, le vendite di prodotti ottici sul mercato interno hanno riacquistato slancio dalla fine di marzo. In Cina, in particolare, le vendite di lenti da vista sul mercato interno sono tornate a crescere rispetto allo stesso periodo dello scorso anno a partire dalla fine di aprile, nonostante il totale fatturato sia ancora in contrazione”.
Per quanto riguarda l’outlook del 2020, come già annunciato a fine marzo, “la società non ha una visibilità sufficiente per fornire una valutazione sulla portata complessiva dell’impatto di Covid-19”. Ma è “probabile che i ricavi e la redditività del secondo trimestre subiscano ancora un impatto significativo per effetto della pandemia, più che nel primo trimestre”.