Lvmh non limita la sua espansione al lusso e continua ad investire nell’editoria, annunciando di aver finalizzato l’acquisizione della rivista periodica francese Paris Match dopo l’offerta consegnata a inizio 2023 alla casa editrice Lagardère (a sua volta partecipata per il 59% da Vivendi). Secondo i rumors a fine trattativa il deal si è concluso per una cifra di vendita di 120 milioni di euro.
Con questa operazione il patron del gruppo, Bernard Arnault, allarga ulteriormente il suo raggio nella divisione media raggiungendo quota quattro testate completamente controllate da Lvmh: la prima è la rivista mensile Connaissance des arts che controlla dal 2000, Les Echos, acquisita nel 2007 per 240 milioni di euro ed infine Les Parisien che è passata nelle mani della società francese nel 2015. Lvmh, inoltre, è da tempo investitore di minoranza di una compagine azionaria molto frammentata. Pur non rappresentando una quota rilevante del fatturato complessivo del gruppo, la presenza nel settore editoriale consolida tuttavia il potere mediatico di Lvmh nonché la sua influenza globale. Inoltre, questi deal, attualmente conclusi con media francesi, potrebbero rappresentare i primi passi verso una espansione ulteriore in questa divisione che andrebbe a creare un piccolo polo dell’editoria di proprietà completa di Lvmh.
Il gruppo, che ha chiuso il primo semestre 2024 con ricavi a 41,7 miliardi di euro (il fatturato 2023 si è attestato a oltre 86 miliardi di euro), continua e finalizzare acquisizioni che esplorano nuovi settori e le più differenti dinamiche di mercato, ampliando la sua sfera di controllo a livello globale e giungendo trasformare in modo innovativo il concetto di impero del lusso che Lvmh ha sempre rappresentato. Oltre alle maison storiche e fiore all’occhiello della divisione moda (Fendi, Dior, Louis Vuitton), profumi e cosmetici (Acqua di Parma, Guerlain, Benefit), vivi ed alcolici (Belvedere, Dom Pérignon, Ruinart), il gruppo detiene anche una divisione ‘distribuzione selettiva’ di cui fanno parte tra gli altri Sephora e Le Bon Marché, e ‘altre attività’, che include le testate giornalistiche ma anche la storica pasticceria Cova, la società che opera nel turismo di lusso Belmond (dal 2018), il grand hotel Cheval Blanc (dal 2021) e persino il parco divertimenti di Parigi, Jardin D’Acclimatation.