La locomotiva asiatica, la potenza economica cinese che macinava incrementi a doppia cifra e che negli ultimi due decenni è stato il principale motore di crescita di tutto il settore dei beni di lusso, si è fermata. Quest’anno si prevede che l’aumento del Pil della Cina si limiti ad un +5%, un traguardo fissato dal governo cinese e sul cui raggiungimento, peraltro, gli analisti hanno espresso diverse perplessità, a causa di una serie di dati in calo sull’attività manifatturiera e dei timori per la tenuta del real estate.
È chiaro che questo scenario per il lusso e per tutto il mondo della moda rappresenti un campanello d’allarme che indica come sia necessario un nuovo inizio e un nuovo paradigma per l’universo dell’alto di gamma. È vero che dopo il Covid, l’ex Celeste Impero ha visto un andamento altalenante e volatile in funzione sia della situazione pandemica sia di quella politica, ma ora la debolezza della Cina sembra – e questa è la vera cattiva notizia – diventata strutturale. Le trimestrali estive – con pochissime eccezioni – hanno per di più decretato come il Paese asiatico si sia rivelato la principale zavorra nei conti di molti gruppi del lusso che proprio nella Cina, inclusi gli acquisiti dei turisti cinesi nel resto del mondo, hanno trovato in passato la fonte primaria della loro crescita. Lo stallo delle vendite nel mercato cinese ha portato poi anche al taglio dei prezzi di alcuni modelli – soprattutto di borse – nelle piattaforme di rivendita cinesi, una manovra per accelerare lo smaltimento delle eccedenze di magazzino.
Le aziende del fashion si trovano quindi, per la prima volta da tanto tempo, di fronte alla necessità di individuare nuovi filoni di crescita, almeno fintanto che la Cina non si riprenderà, anche se molti nutrono dubbi che possa tornare ai tassi di crescita visti fino a qualche anno fa. Ci troviamo, quindi, davanti all’esigenza di rivedere le strategie commerciali. Da un lato sarà prevedibile un livellamento nell’ottica di dare un peso equo ed equilibrato a tutte le aree geografiche, ma dall’altro, forse, sarà necessario dare nuovo spazio ad un approccio più creativo alle strategie, sotto tutti i punti di vista. Un nuovo inizio, dunque, che consentirà una ripartenza in tempi brevi e, soprattutto, una crescita sana ed armoniosa, elementi imprescindibili per una visione a lungo termine.