Dopo il ‘Pandoro Gate’ che ha visto indagata e accusata di truffa aggravata l’influencer e imprenditrice a causa del progetto di beneficenza con Balocco, continua il riassetto di Chiara Ferragni e delle sue società Tbs Crew e Fenice. Mentre il flagship store milanese dell’omonimo brand chiude definitivamente i battenti dopo 7 anni di attività, l’imprenditrice ha diffuso attraverso i suoi canali social un comunicato inerente ai nuovi provvedimenti delle società sulle attività benefiche.
“Le società Tbs Crew Srl e Fenice Srl comunicano di aver creato all’interno dei rispettivi siti web una sezione informativa ‘Attività benefiche’ esclusivamente dedicata ad approfondire i dettagli di tutte le iniziative con finalità benefiche che le stesse dovessero svolgere”, si legge nel comunicato ufficiale divulgato da Ferragni. “Questa sezione verrà aggiornata con le informazioni ricevute dai soggetti destinatari sugli andamenti e i risultati conseguiti con tali iniziative”, prosegue. Si tratta di una mossa strategica finalizzata ad una maggiore trasparenza delle attività commerciali con l’obiettivo di “individuare un modello di comportamento che possa fungere da benchmark per l’intero settore dell’influencer marketing” e che mira a separare nettamente le attività commerciali da quelle benefiche, “impegnandosi ad astenersi dallo svolgimento di operazioni in cui attività commerciali siano connesse ad attività benefiche e, con specifico riferimento a quest’ultime, a darne illustrazione in apposita sezione dei rispettivi siti web di prossima creazione”, si legge nella nota.
L’iniziativa arriva a seguito del procedimento di Agcom (Autorità garante della concorrenza e del mercato) disposta alle società di Chiara Ferragni per pratiche commerciali scorrette in riferimento alla partnership con Dolci Preziosi per la vendita di uova di Pasqua griffate Chiara Ferragni Brand. Un progetto rientrato nell’indagine, a seguito del caso Balocco, sulle attività benefiche di Ferragni che hanno coinvolto anche l’iniziativa lanciata nel luglio 2019 della bambola Trudi, i cui ricavi delle vendite online sarebbero andati all’associazione Stomp Out Bullying.
Con una nota stampa del 5 luglio, le società TBS Crew Srl e Fenice Srl, hanno infatti comunicato che l’Autorità “ha accettato gli impegni proposti dalle Società e dalle altre parti del procedimento, in quanto ritenuti idonei a garantire la tutela dei consumatori” e che “le Società parti del Procedimento hanno assunto impegni economici, consistenti in versamenti in favore dell’impresa sociale “I Bambini delle Fate”, pari, per tre anni, al 5% dei rispettivi utili distribuibili, con un minimo complessivo di 1.200.000 euro per il triennio”. Come parte di questo accordo, le società di Chiara Ferragni hanno effettuato il primo dei tre versamenti previsti a favore dell’impresa sociale “I Bambini delle Fate”, pari a 400 mila euro.