Lululemon ha abbassato le sue previsioni di crescita per l’anno in corso. A seguito della pubblicazione dei risultati trimestrali, il marchio canadese di athletic apparel quotato sul Nasdaq ha segnalato una crescita di solo l’1% delle vendite nel periodo, un dato che ha inciso negativamente sull’intero anno. Questo è avvenuto a seguito del lancio, avvenuto a luglio scorso, dei nuovi leggings ‘Breezethrough’, che in seguito a una valanga di lamentele da parte dei clienti circa la sua vestibilità poco gradevole è stato prontamente ritirato dagli scaffali. Questo fallimento nel lancio, unito alle precedenti difficoltà nel garantire il giusto mix di prodotti, ha avuto un impatto significativo sulle performance dell’azienda nelle Americhe.
Il fatturato previsto per l’anno finanziario in corso è dunque calato da un precedente intervallo compreso tra 10,7 e 10,8 miliardi di dollari (tra i 9,6 e 9,7 miliardi di euro al cambio di oggi), a un attuale compreso tra 10,38 e 10,48 miliardi (tra i 9,3 e i 9,4 miliardi di euro al cambio di oggi) mentre gli utili per azione saranno compresi tra 13,95 e 14,15 dollari (12,60 e 12,78 euro al cambio di oggi) in calo rispetto alla precedente previsione di 14,27 e 14,47.
Lululemon ha dunque affermato di aspettarsi una crescita delle vendite del 6-7%, a ribasso rispetto a quella preventivata in precedenza e confermata dagli analisti, che si attestava a un + 9,2 per cento.
Nel corso della tradizionale conference call, le parole del CEO Calvin McDonald, e del CFO Meghan Frank, hanno tuttavia tentato di confortare il mercato. Il management ha riconosciuto di aver commesso degli errori. La linea di leggings “Breakthrough” ne è l’esempio principale: la collezione è stata accolta in modo particolarmente negativo e criticata a causa di una cucitura posteriore a forma di V ritenuta poco piacevole e di una fascia superiore che scava la vita. Il CEO e il CFO ritengono che l’attività in Nord America (66% del fatturato negli Stati Uniti + 13% in Canada) abbia risentito del lancio tardivo dei modelli in primavera. Anche le taglie e i colori erano troppo limitati.
In quest’ottica, il gruppo sta cercando dunque di accelerare il lancio di nuovi modelli, in particolare di pantaloncini, top e tute per gli sport di racchetta e per l’ufficio. Nonostante il momento negativo e la valutazione in calo, Lululemon dovrà quindi capitalizzare fortemente i suoi prossimi lanci per perpetuare il potere del suo marchio negli Stati Uniti e accelerare il suo spostamento verso il mercato internazionale, la sua principale leva di crescita per il futuro.