Morellato Group chiude il 2023 con ricavi a quota 737 milioni di euro e con un’ebitda al 21 per cento. Lo ha comunicato il gruppo in una nota dove aggiunge come il gruppo sia presente in oltre 60 paesi del mondo con 15 marchi di proprietà e sei in licenza, il gruppo deve il 75% del business a cinque marchi proprietari di gioielleria preziosa: Bluespirit, D’Amante, Christ, Cleor e Live Diamond.
L’esercizio fiscale chiuso lo scorso febbraio è stato un anno chiave per il gruppo veneto a seguito dell’acquisizione a inizio 2023 del gruppo tedesco Christ da 3i “Il 2023 è stato un anno particolarmente sfidante per il Gruppo. È partito con un grande salto dimensionale per il nostro modello di integrazione industriale e sviluppo multibrand: Morellato Group ha dato vita alla prima piattaforma aggregante della gioielleria e orologeria in Europa”, ha dichiarato nella nota Massimo Carraro, presidente di Morellato Group. “Il 2024 – prosegue Carraro – ci proietta verso risultati di crescita ambiziosi, grazie ad un team management stabile e fortemente internazionale, capace di garantire sviluppo continuo nel tempo, ebitda superiori al 20%, solidità finanziaria e crescita occupazionale. Siamo orgogliosi che a porsi questi traguardi sia un’azienda italiana”.
In occasione della diffusione dei dati annuali relativi all’anno fiscale 2022 (concluso il 23 febbraio 2023), il gruppo aveva comunicato che il fatturato proforma 2022 del gruppo, combinando i risultati di Morellato Group e Christ Group, era di 780 milioni di euro. Nell’esercizio fiscale 2022 il Gruppo Morellato aveva messo a segno una crescita like-for-like del 17%, rispetto ai 310 milioni dell’esercizio precedente e il fatturato era quindi balzato a 392,5 milioni di euro con un’ebitda adjusted di 95,5 milioni, pari al 24,3% del fatturato, escludendo i costi sostenuti per l’acquisizione Christ. Il 2023 vedrebbe quindi un leggero calo dei ricavi sostanzialmente all’andamento del gruppo Christ e alla razionalizzazione di alcuni attività del gruppo tedesco a seguito dell’acquisizione. Tuttavia quest’anno Christ è tornato in utile dopo una serie di bilanci in perdita.
La strategia del gruppo, integrazione industriale e sviluppo multibrand, spiega la nota “ha reso possibile negli ultimi 20 anni una crescita organica costante e autofinanziata, accompagnata da un track record di M&A di successo, per diventare la prima piattaforma aggregante della gioielleria e orologeria in Europa”. Il gruppo conta in totale 650 negozi diretti e 7mila rivenditori wholesale. I mercati esteri pesano per il 75 per cento.
Tornando ai dati 2023, il gruppo ha riportato come durante l’anno il peso dell’e-commerce abbia continuato ad aumentare, raggiungendo il 17% del fatturato. La realtà presieduta da Massimo Carraro ha sottolineato, inoltre, come abbia promosso da tempo il concetto di economia circolare e “per tale motivo nel 2023 è aumentato ulteriormente l’utilizzo di argento e oro riciclato (+387% rispetto al 22), così come l’impiego di diamanti e pietre preziose lab-grown (+81,6% rispetto al 22).
Oltre ai 15 marchi di proprietà, il gruppo ha in licenza mondiale Maserati, Chiara Ferragni (la cui licenza è stata annunciata nel 2021), Trussardi, Esprit, Jette e Guido Maria Kretschmer.