La volatilità del mercato cinese e la debolezza del canale wholesale pesano sui conti di Salvatore Ferragamo. La maison guidata da Marco Gobbetti fatica ancora a risalire la china e chiude il primo trimestre di quest’anno con risultati in sensibile calo. Al 31 marzo 2024, i ricavi del gruppo sono scesi del 18,3% a 227 milioni di euro, (-16,6% a cambi costanti), al di sotto delle aspettative degli analisti di 237 milioni di euro secondo il consensus LSEG riportato da Reuters. “Nel trimestre – spiega Gobbetti – la nostra performance è stata influenzata dalla continua volatilità del mercato cinese e dalla persistente debolezza dei canali wholesale e travel retail, ulteriormente aggravata da una sfavorevole base di confronto”.
La nota spiega come: “il contesto volatile dei consumatori, soprattutto in Cina, e le vendite del mese di gennaio hanno avuto un impatto sulla performance del canale Dtc; mentre la performance del canale Wholesale è stata penalizzata da un contesto debole e da una difficile base di confronto a causa della diversa tempistica delle consegne rispetto allo scorso anno”.
Proprio il wholesale ha visto il calo maggiore, zavorrando i conti della maison. La flessione ha raggiunto il Il 38,3% (-38,6% a tassi di cambio costanti), rispetto allo stesso periodo del 2023. D’altro canto il direct-to-consumer ha registrato un calo inferiore (-11,1% a tassi correnti, -7,5% a tassi di cambio costanti).
Sul fronte geografico, tutte le principali aree hanno risentito del rallentamento con l’Emea a -30,8% (impattato da un crollo del wholesale (-51,3% a tassi di cambio costanti). Il Nord America ha arginato il calo a -10,9%, il Centro e Sud America ha visto un -8,6% e l’Asia Pacifico ha totalizzato un risultato in flessione del 19,3 per cento. “Le vendite nette in Cina e in Corea, impattate dalla bassa fiducia dei consumatori, hanno registrato una performance negativa sia nel canale DTC che nel canale Wholesale – spiega la nota – mentre il resto dell’Asia-Pacifico è stato positivo rispetto all’anno scorso, beneficiando anche di un aumento dei flussi turistici”. Infine, il mercato giapponese nel primo trimestre 2024 ha riportato un calo delle vendite del 15,7 per cento.
“In un settore in fase di normalizzazione siamo incoraggiati dalle crescite osservate a fine trimestre nel nostro canale DTC, in particolare in Europa, Stati Uniti e Giappone, e daremo priorità alla crescita delle vendite, concentrandoci sull’engagement dei clienti verso la nuova offerta di prodotto e focalizzando le nostre attività di comunicazione a supporto dei canali di vendita”, commenta Marco Gobbetti.
Nel corso della conference call, aggiunge Reuters, è emerso come ad aprile le vendite nel canale direct-to-consumer siano state leggermente negative, ma il trend è in miglioramento e i ricavi nel periodo febbraio-aprile per quel canale sono stati sostanzialmente stabili.
Il titolo sta vivendo un periodo difficile a Piazza Affari. Nell’ultimo anno le azioni sono scese quasi del 40% con una capitalizzazione di mercato di 1,63 miliardi di euro, di poco superiore rispetto a quella dell’Ipo del 2011.