Mango is now ‘Posh’? Le strategie di vendita del player spagnolo passano anche dall’incontro con l’ex-Spice Girl Victoria Beckham, che per il gruppo ha pensato ad una capsule collection che lega il suo stile classico e brit con il design minimalista di Mango. La collezione, disponibile dal prossimo 23 aprile 2024, comprende sia abiti femminili che maglieria versatile ed accessori come borse e scarpe, e sarà caratterizzata – si legge nella nota dedicata – “da approccio sartoriale attento e originale”.
Ultima di una serie di partnership con altri marchi, artisti e talent, da Simonmiller a Camille Charrière e Pernille Teisbaek, la capsule, che coincide con il 40° anniversario dell’azienda, si avvale sicuramente dell’esperienza e della notorietà di una designer, a capo dell’omonima casa di moda, che è stata, ed è tuttora, un’icona della cultura pop. Un’imprenditrice che nel tempo ha saputo creare un vero e proprio impero attorno alla sua persona, spaziando, dopo il ‘tramonto’ della carriera musicale, tra il lancio di una linea beauty, il drop di tre fragranze, la produzione di svariati film e documentari, e la fondazione nel 2008 del marchio eponimo, le cui vendite hanno superato i 60 milioni di sterline di ricavi nel 2022.
Nonostante al momento non sia stato resto noto l’entry price della collezione realizzata in tandem con il player di Barcellona, che nel 2023 ha sfondato il tetto dei tre miliardi di euro, ci si potrebbe chiedere se il pricing dei pezzi sarà comunque più alto rispetto alla media di Mango, che solo qualche mese fa (in quella che pareva proprio essere la prima fase di un riposizionamento, ndr) aveva proposto una linea di abbigliamento e accessori, dal nome ‘Beyond’, con prezzi molto più alti rispetto alla media dei suoi prodotti. Con la nuova proposta, per fare un esempio, si arriva a superare i mille euro per un cappotto double-face in pelliccia e pelle di pecora.
L’operazione aveva ricordato molto quella adottata dal primo competitor del gruppo, Zara. Il colosso dell’abbigliamento che fa capo ad Amancio Ortega ha infatti nell’ultimo peridoto alzato notevolmente i prezzi dei suo prodotti, implementato gli sforzi per una produzione apparentemente più sostenibile, e intensificato la frequenza delle collezioni a quattro mani (da quella con l’ex Bally Rhuigi Villaseñor a Steven Meisel e lo stylist Harry Lambert, ndr), riprendendo la storica strategia di un altro gigante dell’abbigliamento low cost, H&M. Nonostante sia ancora presto per stabilire con certezza che anche Mango stia scegliendo di percorrere la medesima strada, si può però affermare che le collaborazioni con nomi noti del panorama moda sembrano essere in questo momento, per le aziende del fast fashion, la chiave di volta per ‘nobilitarsi’ verso un posizionamento più alto.