Nuove sfide ma anche nuove opportunità di business tornano ad animare la città di Hong Kong, sulla quale il mondo del lusso è tornato a scommettere dopo il brusco e lungo arresto causato dal biennio segnato dalla pandemia dovuto, in gran parte dall’interruzione dei flussi turistici che hanno fatto registrare una frenata nella domanda dell’alto di gamma nei department store della regione. Già nella prima metà del 2023, infatti, secondo una analisi di marzo di PwC le previsioni sui mercati di Hong Kong erano cautamente ottimistiche, con una stima di crescita delle vendite al dettaglio del 13%, a circa 395 miliardi di dollari di Hong Kong (pari a 46 miliardi di euro al cambio attuale). Ad oggi la previsioni di crescita per l’anno finanziario in corso si attestano invece a un +17% per un controvalore di 408 miliardi in valuta locale. A dare una prima prova di interesse concreto è stato il colosso di Lvmh, Louis Vuitton, che ha recentemente scelto la metropoli cinese come teatro per il debutto del neo direttore creativo delle collezioni uomo, Pharrell Williams. La pre-fall 2024 ha sfilato ella cornice della Avenue of Stars, un luogo mitico che costeggia il pittoresco lungomare di Tsim Sha Tsui e che gode di uno status illustre tra gli abitanti e i visitatori. Il colosso del lusso francese ha poi scelto di portare oltralpe anche un altro marchio ammiraglio, Dior, la cui collezione maschile andrà in scena nella prima metà del 2024 in una location non ancora svelata di Hong Kong.
Il futuro del retail a Hong Kong sarà collegato alla situazione in Greater Bay Area: alcuni distretti di Shenzhen e Guangzhou, insieme a grandi aree della Provincia di Guangdong, infatti, non sono ancora serviti in termini di centri commerciali e punti vendita di alta gamma, e i clienti che vivono nella Greater Bay Area continueranno probabilmente a essere attratti da Hong Kong come destinazione per lo shopping. Hong Kong si è infatti riconfermata al primo posto nella spesa pro-capite per i beni di lusso, davanti a Svizzera e Singapore, secondo Euromonitor International, che prevede che la città tornerà ai livelli di vendita di beni di lusso pre-Covid entro la metà del 2024.
Il rapporto PwC Global Consumer Insights Survey China 2023 ha rivelato una serie di nuove tendenze che stanno rimodellando il mercato dei consumatori su questo mercato e che aiutano i marchi e i rivenditori ad affrontare la prossima fase dell’evoluzione del retail. Tra questi compare anzitutto l’impegno a costruire uno storytelling avvincente e convincente che avvicini i consumatori e fortifichi il rapporto di fidelizzazione con il marchio in questione; in secondo luogo, l’applicazione dell’intelligenza artificiale sta altresì assumendo un ruolo centrale nella strategia dei brand i moda, ad esempio per i chatbot, che stanno aumentando sempre più. Le sue funzioni più utilizzate dai consumatori cinesi sono la ricerca di informazioni sui prodotti (46%) la personalizzazione delle offerte (40%) l’invio di avvisi e aggiornamenti sui prodotti (39%) il miglioramento dei servizi e dell’assistenza ai clienti (30%). James Lee, leader di PwC Hong Kong nella consulenza sull’AI e sulle tecnologie emergenti, ha dichiarato: “L’AI Generated Content (Aigc) apre nuove possibilità per i marchi di consumo e i retailer di fornire un’esperienza di acquisto omnichannel altamente personalizzata, nonché un migliore controllo dei costi grazie a operazioni di marketing più efficienti e a un servizio clienti automatizzato”.
Se confrontato al periodo pre-pandemico, Hong Kong ha subito cambiamenti strutturali e un calo della spesa turistica che ha portato marchi come Burberry, Valentino e Tiffany a chiudere dei negozi. Hong Kong è una delle aree del mondo più costose dal punto di vista degli affitti nonostante siano diminuiti di circa il 40% dal 2019. Persino il colosso dello shopping britannico Harvey Nichols all’inizio del 2024 chiuderà le porte del suo grande flagship store al Landmark di Hong Kong Central, dopo averlo gestito per quasi 20 anni. Lo spazio di 5.574 metri quadrati è situato dal 2005 in una delle strade più trafficate di Hong Kong e in uno dei centri commerciali più prestigiosi della città. Nonostante lo store abbia resistito a molti cambiamenti economici nel corso degli anni, causati da anni di proteste politiche e poi da una pandemia, questa volta la decisione è definitiva. Dickson Poon, presidente esecutivo del gruppo Dickson Concepts che gestisce lo store, ha sottolineato un cambiamento significativo nel comportamento dei turisti cinesi e degli acquirenti locali, notando un calo evidente nell’entusiasmo per la vendita al dettaglio, nonostante la ripresa del turismo della Cina continentale a Hong Kong. “I turisti cinesi che arrivano a Hong Kong non si concentrano più sullo shopping come lo erano prima della pandemia”, ha affermato la società in una nota. Questo cambiamento è stato particolarmente evidente sotto forma di una spesa tiepida durante le festività della Settimana d’Oro a maggio e ottobre, tradizionalmente molto più cospicue.
Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, nel settore del lusso la situazione tuttavia è destinata a migliorare sebbene siano inevitabili dei cambiamenti nell’offerta, come sottolineato da Caroline Reyl, responsabile Premium Brands di Pictet Asset Management, secondo cui probabilmente sarà difficile tornare ai livelli precedenti a causa della concorrenza dell’isola tropicale cinese di Hainan. “Probabilmente in passato c’è stata una distribuzione eccessiva”, ha detto, intendendo che le principali etichette di lusso hanno saturato eccessivamente Hong Kong con i loro negozi.
Ma la scommessa del gruppo Lvmh e le aperture di quest’anno di Chanel e De Beers sembrano appunto andare in un’altra direzione e confermano, appunto, il ritorno della città sullo scacchiere mondiale del lusso. Di conseguenza, nel 2024 sarà fondamentale per Hong Kong puntare con forza sulla proposta di prodotti ancora più esclusivi, personalizzati e all’avanguardia, nonché sull’offerta di una shopping experience cosmopolita e in grado di soddisfare gli altospendenti asiatici e differenziarsi dalla Cina continentale.