Non solo womenswear. Liu Jo continua a investire nella moda maschile. Durante il 28° Pambianco-PwC Fashion Summit Marco Marchi, fondatore e CEO di Liu Jo ha annunciato l’imminente acquisizione della maggioranza di Liu Jo Uomo. Il progetto si realizzerà attraverso l’ingresso con il 51% in una newco costituita allo scopo con conferimento delle attività da parte di Co.Ca.Ma. S.r.l, , già licenziataria dal 2012 della collezione menswear. Giuseppe Nardelli, fondatore e amministratore unico della campana Co.Ca.Ma, manterrà il 49% della NewCo e continuerà ad essere operativo.
“Essere credibili nel segmento maschile quando si hanno 25 anni di storia nella moda donna non è facile. Liu Jo Uomo, iniziato con un’operazione in licenza, ha in questi anni prodotto numeri estremamente interessanti. Il nuovo deal manterrà la cultura e l’eccellenza campana nel menswear, ampliando contestualmente l’esperienza commerciale e finanziaria di Liu Jo. L’insieme non potrà che portare ottimi risultati”, ha aggiunto il manager che per Liu Jo Uomo prevedere un giro d’affari di 70 milioni di euro nel 2024.
A margine dell’intervento sul palco del summit, Marchi ha commentato il recente cambio di direzione creativa di Blumarine, brand che fa capo a Eccellenze Italiane Holding di cui è amministratore unico. Pochi giorni fa infatti Walter Chiapponi ha preso il timone stilistico della storica maison italiana fondata da Anna Molinari, subentrando a Nicola Brognano, alla direzione negli ultimi tre anni.
“Ho colto con grande piacere le prime reazioni del mondo del fashion, mai estremamente generoso, e devo dire che con Walter c’è stato un atteggiamento molto positivo, questo ci fa ben sperare. Walter ha preso in carico questa avventura con grande entusiasmo e impegno nei confronti di un brand che ha 45 anni e ha segnato per almeno dieci anni lo stile di questo Paese”, ha dichiarato Marchi.
“Va dato merito a Nicola, insieme a Lotta Volkova (stylist vicina a Brognano, ndr), di aver tolto dall’anonimato un marchio che era stato in parte dimenticato. Appena è arrivato il revamping c’è stata una straordinaria attenzione su Blumarine soprattutto da parte di mercati dove non era così conosciuto, come gli Stati Uniti, e verso la Generazione Z, tutt’altro che facile da conquistare”, ha aggiunto il manager.
L’arrivo di Chiapponi, direttore creativo del marchio Tod’s fino allo scorso settembre, segna anche un ritorno al dna di Blumarine: “Portare Walter significa portare un calibro importante, da lui ci aspettiamo un percorso che dovrà riportarci alle nostre radici, quello che nella mente di tutti è il mondo di Blumarine, un abbigliamento che possa essere letto e tradotto da mercati molto ampi. Ad esempio il Middle East è una grande opportunità, dovrà esserlo, la nuova wave di Walter sarà fondamentale per dare visibilità a un progetto che nella fare di revamping fatta da Nicola e Lotta era prevalentemente Z Generation ma nel Middle East ci sono anche altre culture e attitudini”.
Il manager ha sottolineato il talento di Chiapponi nel mondo degli accessori, oggi più che mai strategico per qualsiasi luxury brand: “Ciò che ha fatto da Tod’s è evidente in termini i successo, da quando è arrivato il marchio ha aumentato la vendita delle borse. Abbiamo preso davvero un grande talento, speriamo di poterlo aiutare ad esprimersi. Noi stiamo dando massima disponibilità, fiducia, contributo ed energia affinché questo progetto possa raggiungere gli obbiettivi che tutti ci auspichiamo. Non solo perché ho acquisito Blumarine ma anche perché vivo a Carpi ed è un marchio che ho nel cuore fin da bambino, inoltre siamo italiani quindi portare un’azienda del lusso al successo credo sia un orgoglio per chiunque viva in questo Paese visto che ci hanno scippato quasi tutto”.
“Dobbiamo consolidare pezzo per pezzo un percorso di successo, in questo momento abbiamo il merito di aver tolto Blumarine dall’anonimato, la seconda fase dovrà portarci obbiettivi ambizioni. Ci riusciremo? Lo vedremo, ce la metteremo tutta”, conclude Marchi.