Decathlon ripensa il proprio parterre di marchi. L’azienda francese di articoli sportivi, secondo quanto riportato del magazine Challenges, avrebbe intenzione di tagliare drasticamente il numero delle etichette in house, passando da 70 a soltanto 12. Un cambio di rotta, dunque, rispetto al lento ma costante sviluppo portato avanti dalla nota catena, che dal 1996 ha segmentato dettagliatamente la proposta per ciascun ambito del panorama sportivo, dedicando una label a ogni pratica.
I 12 marchi superstiti, tra i quali Quechua, Domyos, Tribord, Inesis e Kipsta, assorbiranno altre label create negli ultimi anni, come Wedze, Artengo, Olaian, Elops o Fouganza, secondo i media nazionali destinati a scomparire.
Il management del brand, si legge su Fashion Network, conferma che “è in corso un lavoro per semplificare la leggibilità e la comprensione delle nostre offerte di prodotti da parte dei clienti, che coinvolge in particolare i brand propri, e quindi soddisfare al meglio le loro esigenze offrendo loro un’esperienza fluida”.
“Tuttavia – prosegue – semplificare le offerte non significa diminuire le scelte e quindi continueremo a offrire la stessa scelta e la medesima diversità di sport che sono alla base del successo di Decathlon”. Per maggiori dettagli sul riassetto, ancora in divenire, del portfolio sarà però necessario attendere, mette le mani avanti l’azienda, che nel 2022 ha superato i 15 miliardi di euro di ricavi.