Il marchio Walter Albini è pronto a tornare sulla scena. Bidayat, società di Alsara Investment Group, holding con sede in Svizzera fondata da Rachid Mohamed Rachid, ha acquisito la proprietà intellettuale e una parte sostanziale degli archivi del brand fondato dal celebre stilista italiano scomparso nel 1983. “La piattaforma d’investimento – si legge in una nota – sta avviando una collaborazione con diversi musei, istituzioni culturali, curatori, editori, media e consulenti del lusso per creare consapevolezza e riconoscimento intorno all’eredità di Walter Albini e al suo significativo impatto sull’industria della moda, con l’intenzione di rilanciare l’iconico marchio”. Rachid è anche presidente delle maison Valentino e Balmain nonché CEO del fondo Mayhoola for Investment cui fanno capo. Attualmente il manager siede anche all’interno del board di Katara Hospitality Group. Ad oggi Bidayat comprende il fashion brand egiziano Okhtein, il marchio di gioielli arabo Azza Fahmy e la piattaforma Fromm dedicata di arredamento in Qatar.
Negli anni ’60 Walter Albini lavorò a stretto contatto con Mariuccia Mandelli, conosciuta come Krizia, a cui in seguito si aggiunsero collaborazioni con numerosi marchi italiani tra cui Billy Ballo, Montedoro, Misterfox, Paola Signorini e Trell. Durante questo periodo, Albini inaugurò una nuova era per i metodi di produzione, in particolare capì prima di tutti la necessità di un diverso rapporto tra il designer e i produttori. Con questa intuizione pionieristica lo stilista ha introdotto l’idea di collaborazioni tra le aziende. Con il proprio brand omonimo riunì cinque produttori di diversi settori per un’unica collezione prêt-à-porter affermando il concetto di ‘total look’. Albini fu inoltre il primo stilista a lasciare lo storico Palazzo Pitti di Firenze in favore di Milano, dando vita di fatto alle Collezioni Donna nel capoluogo lombardo.
Grazie alla propria casa di moda Albini raggiunse il successo tra la metà degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80. La morte precoce, avvenuta a soli 42 anni, non ha agevolato il ricordo dello stilista ma le sue creazioni e la trasformazione che portò nel mondo della moda sono tuttora riconosciute dagli addetti ai lavori e continuano a ispirare molti fashion designer. Albini è stato il padre fondatore del prêt-à-porter italiano e tra i primi a diffondere il concetto di made in Italy nel mondo. La collezione autunno/inverno 1975-76 dimostrò ancora una volta le sue capacità avanguardiste presentando sia modelli maschili che femminili per sottolineare il concetto di moda unisex. Albini sperimentò nuove modalità espositive, ad esempio presentando le sue collezioni sotto forma di mostra fotografica in una galleria d’arte. Nel 1978 svelò le sue proposte a Milano di fronte a ben 3mila spettatori. Oltre alla moda era coinvolto in progetti legato all’arte, al costume design, all’arredamento e al cinema.
Nei giorni scorsi erano trapelati alcuni rumours relativi al ritorno del brand associati allo stilista Alessandro Michele. Per ora non c’è alcuna conferma del coinvolgimento dell’ex direttore creativo di Gucci nel progetto di rilancio di Albini. Il contenuto degli archivi di Walter Albini era in precedenza di proprietà di Barbara Curti, la cui madre, Marisa Curti, fu una collezionista di lunga data di Albini sin dagli esordi. L’archivio rappresenta il più ampio catalogo di capi e accessori del marchio e include capi d’abbigliamento, accessori in tessuto oltre a gioielli, disegni originali e fotografie. La dott.ssa Barbara Curti continuerà a seguire il progetto in qualità di curatrice dell’archivio e consulente per Bidayat.
“Siamo onorati di aver riscoperto questo gioiello nascosto della moda italiana e stiamo attualmente studiando i vasti archivi di Walter Albini per porre le basi per il futuro del brand omonimo. Walter Albini merita di veder rivendicato il suo posto tra i più importanti brand del panorama internazionale della moda. La vera sfida sarà trovare una squadra direttiva del giusto calibro per concretizzare la nostra visione e ambizione,” ha dichiarato Rachid.
“Sono lieta di unire le forze con Bidayat per continuare a curare e accrescere il potenziale dello straordinario archivio di Walter Albini. Non vedo l’ora di poter contribuire a far sì che molte altre generazioni possano essere ispirate dall’incredibile talento di questo stilista, la cui ricerca della perfezione ha cambiato l’intero ecosistema della moda italiana,” ha commentato Barbara Curti, curatrice capo dell’archivio di Walter Albini.
Il ritorno di Walter Albini segue quelli di storiche maison del lusso che, negli ultimi anni, sono state oggetto di una riscoperta grazie a nuovi investimenti, tra questi Schiaparelli, Mila Schön e Courrèges.
