Durante le recenti sfilate dedicate al menswear, tra Milano e Parigi, c’è stata una tendenza che non è scaturita dalle passerella ma si è manifestata poco più distante, tra le prime file che hanno consacrato il fenomeno del K-Pop. Le numerose celebrità sudcoreane hanno mandato i propri fan in visibilio e fatto impennare le views online.
Alla Milano Fashion Week, a non passare inosservati, sono state le tantissime teenager che, appostate fuori da Fondazione Prada, hanno aspettato trepidanti i loro Idol (la denominazione delle star del K-pop). In occasione della collezione autunno/inverno 2023, lo scorso 15 gennaio, ad essere protagonista indiscussa degli scatti dei fotografi è stata la band Enhypen, arrivata per la prima volta in Italia.
Il fenomeno della K-pop non ha interessato solo Prada – tra i primi brand ad intuire le potenzialità e il peso mediatico di questi giovani cantanti -, ma già negli scorsi mesi ha coinvolto brand come Gucci, Chanel e Saint Laurent, che hanno reso le giovani star sudcoreane protagoniste di svariate campagne pubblicitarie, oltre che volti delle maison stesse.
Tra i brand ambassador di Chanel troviamo, ad esempio, Jennie Kim, cantante del gruppo Blackpink (primo gruppo K-pop che si esibirà come headliner della prossima edizione del Coachella), con un seguito che solo su Instagram conta più di 73 milioni di follower. Mentre gli ultimi, in ordine di tempo, ad essere ingaggiati da grandi marchi sono stati Krystal per Pomellato, Jackson Wang per Louis Vuitton e i membri dei Bts (la band Korean pop di maggiore successo, il cui fandom è conosciuto come ‘Army’) Jimin e Suga. Il primo per Dior, mentre il secondo per Valentino, perfetto promotore di un canone di bellezza fluido e agender, a tratti quasi fiabesco, e al quale le nuove generazioni guardano tantissimo e in cui si riconosco. Non è un caso infatti che a scegliere l’artista coreano sia stato, tra gli altri, il Valentino diretto da Pierpaolo Piccioli, che con i suoi testimonial ‘Di.Vas’ (acronimo di Different Values) punta a rappresentare personalità poliedriche, autentiche e che rappresentano valori di inclusività e diversità.

Non è la prima volta, tra l’altro, che i Bts fanno da testimonial a un brand di moda. Già nel 2021, era stato proprio Vuitton, alla cui direzione artistica c’era Virgil Abloh, ad annunciare la collaborazione con tutti i membri della band, protagonisti inoltre di uno show a Seoul.
Scelte e strategie di marketing che fino a qualche tempo fa potevano sembrare distanti dal mercato, ma che oggi invece si rivelano coerenti con il tempo e che rappresentano un fenomeno di nicchia trasformatosi in un movimento globale. Di fatti, il motivo per cui i più grandi luxury brand hanno ‘assoldato’ questi giovani artisti non è esclusivamente per dare un segnale al mercato asiatico (centrale per il settore del lusso e tutt’oggi ancora in fase di ripresa dalla pandemia), ma soprattutto per avvicinarsi sempre più alla Gen Z. Giovani che sicuramente, per potere d’acquisto, non possono permettersi di comprare i capi o gli accessori delle maison in questione, ma che contribuiscono ad aumentare la ‘coolness’ dei brand, tra un repost su Instagram e un edit su Tik-Tok, e a renderlo più desiderabile e contemporaneo.
Proprio come visto negli scorsi giorni fuori dalle sfilate della moda maschile, il fenomeno non interessa quindi strettamente il continente asiatico: la fan base delle star coreane si estende ovunque. A scatenare gli animi degli adolescenti appostati lunedì fuori dalla sfilata couture di Dior, non sono state le attrici Kirsten Dunst, Anya Taylor-Joy, Elizabeth Debicki e Maisie Williams, ma bensì Jisoo, membro delle Blackpink e già inclusa da Vogue tra le ‘It-girl’ di questa settimana dell’alta moda parigina. Un ulteriore dimostrazione di come le celebrity coreane e in particolare del K-Pop siano un’onda che travolge oggi la moda e in cui il lusso ha deciso di investire, confermandone a tutti gli effetti la propria rilevanza.