Prosegue il recupero post-pandemia del settore pellettiero tricolore. A decretarlo sono i dati congiunturali di Confindustria Moda per Assopellettieri sui primi nove mesi dell’anno fiscale. Nel periodo la pelletteria ha registrato incrementi negli acquisti al dettaglio in Italia (+8,6%) e nelle vendite estere (+15,7%) e assistito a trend positivi anche sul fronte di produzione (+9,2%) e fatturato (+14,7%), malgrado i segnali di “minor dinamismo” emersi nel terzo trimestre.
Sul fronte delle esportazioni, arretrano le quantità (-3,2% i kg sull’analogo periodo 2021 e -12% nel terzo trimestre), con un balzo del prezzo medio del 20 per cento. Salto in avanti per griffe e alto di gamma, mentre molte medie e piccole imprese presentano ancora un fatturato al di sotto dei livelli pre-Covid. Complessivamente, l’export è valso 8,1 miliardi di euro, in aumento del 15,7% sull’anno precedente e del 5,8% sul 2019 pre-pandemico.
Tra i mercati esteri corrono Francia (+31%), Usa (+54,5%), Corea del Sud (+38,6%) ed Emirati (+74 per cento). Riparte anche il Regno Unito (+36,2%), dopo il crollo post Brexit, sebbene il forte gap con i livelli dei tre anni precedenti (-28 per cento). Sotto media la Cina (+12,8%, con un -13% in quantità), circoscritta perlopiù alla fascia lusso (prezzo al kg +30% circa). In flessione Hong Kong.
Il terzo trimestre conferma il lieve arretramento nel numero delle imprese attive (-51 il saldo globale dei primi 9 mesi) e il recupero nei livelli occupazionali (con la contestuale marcata contrazione nelle ore di CIG autorizzate nella filiera pelle) già emersi nei primi sei mesi. Permane intanto l’allarme per i costi delle materie prime e il caro bollette, che minaccia di erodere la marginalità e la stabilità finanziaria delle aziende. Allo scenario inflazionistico si aggiungono le preoccupazioni per la nuova ondata Covid che sta colpendo la Cina, in concomitanza con l’abbattimento delle restrizioni ai viaggi deciso da Pechino, e con esso il ripristino in diversi Paesi (Italia capofila) dei controlli negli aeroporti per chi arriva dalla Cina.
“Auspichiamo di poter lavorare in maniera massiccia con il Governo sui temi della politica industriale – ha commentato Franco Gabbrielli, presidente di Assopelletteri – per esorcizzare il timore di un ritorno al passato e mettere in atto tutte le azioni concrete a supporto del sistema. Non possiamo permetterci di rallentare o, ancor peggio, fermare il trend positivo del 2022”.
Intanto, l’intero settore attende il ritorno sulla scena fieristica di Mipel, presente presso gli spazi di Fieramilano Rho con la 123esima edizione dal 19 al 22 febbraio. Il salone si svolgerà in contemporanea con le altre fiere moda del polo milanese: Micam e TheOneMilan e in parziale sovrapposizione anche con Lineapelle e Homi Fashion&Jewels.
L’appuntamento, che prevede un ritorno alle quattro giornate di fiera, sarà dedicato alle collezioni autunno/inverno 2023-24 con un ampio spazio dedicato al made in Italy, affiancato da selezionate proposte dal mercato internazionale.
Nelle stesse giornate di Lineapelle, torna anche Mipel Lab, format fieristico B2b dedicato all’eccellenza del sourcing produttivo italiano di pelletteria ideato da Assopellettieri, proprio in collaborazione con la fiera dedicata alla pelletteria.