Dal 1982 al 2022, WP Lavori in Corso ha avuto sempre chiaro quale fosse la sua missione: esplorare il mondo cercando di riproporre, attraverso le proprie lenti, brand che potessero raccontare una storia, trasmettere dei valori o un modo di vivere, senza mai rinunciare a un alto standard di qualità dei prodotti. L’azienda bolognese ha celebrato nel 2022 i 40 anni dalla sua fondazione, avvenuta grazie alla visione di Giuseppe e Cristina Calori. Oggi WP Lavori in Corso, realtà da oltre 50 milioni di euro di fatturato, si conferma punto di riferimento del settore della moda, degli accessori e del lifestyle. A testimoniarlo sono, tra gli altri, un archivio di 80mila capi e un’efficace attività di storytelling, come racconta la stessa Cristina Calori, presidente dell’azienda. Alla ‘vocazione’ wholesale, WP affianca il successo del suo e-commerce.
Quali sono le tappe fondamentali dei primi 40 anni di WP Lavori in Corso?
Difficile riassumerle in poche parole, ma posso includere senza dubbio i molteplici viaggi in America all’inizio, l’importazione in Italia di brand allora sconosciuti come Vans, Barbour e Blundstone, e l’apertura del primo WP Store a Bologna, nel 1985. Grandissimo e importante progetto è l’apertura al pubblico del nostro archivio. Da sempre la mission di WP è la ricerca, distribuzione e licenza dei migliori brand originali provenienti da tutto il mondo, assicurandone il miglior posizionamento.
I 40 anni sono stati ‘tradotti’ in un archivio di 80mila capi. Cosa vuol dire importare l’archivio di un brand? Come avviene la fase di ricerca di pezzi d’archivio?
Nei viaggi di ricerca e selezione in giro per il mondo abbiamo raccolto capi significativi nei mercatini o nei negozi di vintage, oltre ai campionari di quarant’anni di attività, di ognuno dei brand che è stato scoperto e poi distribuito da WP. Sono infatti state portate avanti operazioni di grande interesse, quali l’acquisto di archivi storici aziendali in corrispondenza con il takeover dei marchi stessi. È essenziale per noi avere una visione globale dell’evoluzione nel tempo dell’abbigliamento e degli accessori, e nelle nostre peregrinazioni abbiamo incontrato anche archivi completi, un esempio quello di Ferrè, che abbiamo acquisito in modo da arricchire il nostro parterre. I mercatini dell’usato, i negozi specializzati, oggi addirittura anche Internet, sono stati e sono tuttora le fonti principali della nostra ricerca. Anche nell’archivio siamo come sempre ‘lavori in corso’, ovvero non ci accontentiamo mai del risultato raggiunto, ma continuiamo la ricerca. Parallelamente, abbiamo avviato la digitalizzazione dell’archivio che mira a renderlo fruibile da chiunque in tutte le parti del mondo, attraverso un portale dedicato. L’apertura di una pagina Instagram, WP Archivio, completa il progetto, aggiornando e condividendo in tempo reale lo stato dell’arte, in attesa di un apposito sito internet in apertura a breve.
Come si articola invece il progetto WP Stories?
Il progetto WP Stories nasce in occasione del quarantesimo anniversario dell’azienda per celebrare, appunto, l’apertura dell’archivio al pubblico. È un progetto che consiste in una serie di puntate video, ognuna specializzata sui marchi facenti parte del portfolio di WP, in cui i protagonisti sono i rispettivi massimi esponenti dei marchi, dai direttori creativi ai CEO. I video vengono veicolati tramite i canali ordinari di WP, come i social media, la newsletter e all’interno dei punti vendita.
Quale è stato l’andamento di WP Lavori in Corso nel 2022?
Siamo molto contenti, abbiamo superato i 50 milioni di euro di fatturato e siamo cresciuti di oltre il 20% sul 2021. WP è un’azienda storicamente costruita sul canale wholesale, ma stiamo rimanendo positivamente colpiti dall’andamento che anche i canali retail ed e-commerce ci stanno riservando, considerando il periodo di incertezza post-pandemico.
Quali sono oggi i vostri mercati di riferimento?
Ad oggi i mercati di riferimento di WP sono, a livello europeo, Italia, Germania e Regno Unito. Per quanto riguarda invece i marchi di proprietà, i mercati più importanti sono Stati Uniti, Corea e Giappone, che rappresentano un’ottima opportunità di crescita nel prossimo futuro. Oltre naturalmente al nostro e-commerce. Il sito coinvolge in tempo reale tutta la rete vendita retail del gruppo nel processo di evasione degli ordini ricevuti online, per garantire un servizio efficiente al cliente e accorciare i tempi di spedizione.
Quali sono invece i progetti in cantiere per il 2023?
Vogliamo cercare di raggiungere un equilibrio a livello strutturale con le novità portate nel 2022, come i brand Filson, Spiewak, oltre dare la giusta attenzione agli altri brand, come per esempio Baracuta, che è in crescita continua, Barbour e Blundstone, che sono con noi da tantissimo tempo.
Siete stati tra i primi concept store, prima che si chiamassero così. Quanto è ancora importante lo store nell’era dell’e-commerce?
È fondamentale. In un’epoca in cui il digital, specialmente nello scenario post-pandemico, ha preso sempre più piede, riteniamo che il retail fisico debba essere ancora protagonista, per andare a fornire quella cura al cliente e a trasferire quelle emozioni e sensazioni che solo un interscambio personale ed un’esperienza dal vivo possano garantire. È tuttavia chiaro che sia il retail fisico che il canale e-commerce debbano comunicare ed essere l’uno al servizio dell’altro, in una forma ‘phygital’, entrambi volti alla soddisfazione del cliente finale.
Cosa sono i WP Relais e cosa vi ha spinto ad avventurarvi anche in questa iniziativa?
WP Relais è un’altra dimensione dell’universo WP, che ne racconta i valori e l’immaginario tramite gli immobili di proprietà. Sono tutte case molto suggestive, localizzate in diverse parti del mondo, da Roma a Pantelleria, da Milano a Formentera, da Firenze e Venezia fino a New York, e tante altre ancora. I WP Relais sono soluzioni molto diverse tra di loro, ma che ne condividono il gusto e lo stile.
Cosa presenterete a Pitti Uomo 103?
Quest’anno, a Pitti Uomo 103, saremo presenti con i brand Filson, Spiewak e Blundstone. Filson, brand che nasce negli Usa, a Seattle, nel 1897 e che fa dell’outdoor clothing la sua specializzazione. Tipicamente americano, basa la sua forza su giacche e accessori molto durevoli nel tempo. Spiewak, invece, è un brand storico del 1904. È un marchio americano, di New York, ‘rubato’ al mondo workwear. Blundstone è un brand australiano di scarpe distribuito da tempo. Da questo Pitti Uomo ci aspettiamo un’ulteriore crescita e ripresa di affluenza, sulla scia di quella delle ultime edizioni, dopo la normale flessione di adesioni subita a causa alla pandemia.