“Addolorati di questa terribile scomparsa resta il ricordo di un uomo straordinario”. Inizia così il comunicato che annuncia la morte dello stilista Renato Balestra, nato a Trieste nel 1924 e protagonista degli anni d’oro dell’alta moda italiana. Il designer si è spento sabato 26 novembre. Cominciò la sua carriera negli anni 50 e divenne “il pittore della moda” grazie alla capacità di integrare diverse tecniche artistiche all’interno delle sue creazioni. Il ‘blu Balestra’ è uno dei suoi codici identificativi più riconoscibili.
Trasferitosi a Milano. Balestra aveva iniziato la propria gavetta nell’atelier di Jole Veneziani. Lavora poi a Roma con le Sorelle Fontana e Emilio Schubert, collaborando con dive del calibro di Ava Gardner, Gina Lollobrigida e Sophia Loren. Nel 1958 svelò la sua prima collezione in America, l’anno seguente aprì il suo atelier in via Gregoriana e nel 1961 sfilò alla Galleria d’Arte Moderna.
Dagli anni 70 la sua fama venne associata ai ‘ricami pittura’, all’utilizzo originale di diversi tessuti e alle trasparenze che rappresentano lo spirito innovativo e la libertà d’espressione del designer. Da Roma il suo successo è arrivano in tutta Europa, negli Stati Uniti, in Asia e Medio Oriente. Ha vestito tante teste coronate tra cui Farah Diba, la regina di Thailandia Sirikit e sua figlia, la principessa Choulaborn, disegnò l’abito da sposa della principessa Noor di Giordania.
“Unico grazie alla sua curiosità e passione che gli hanno permesso di essere protagonista dell’alta moda italiana nel mondo”, ricordano in un comunicato le figlie Fabiana e Federica insieme alla nipote Sofia Bertolli Balestra.
Proprio lo scorso febbraio è stata presentata a Milano la prima collezione prêt-à-porter di Balestra. Una novità importante, a partire dal rebranding, per una maison tradizionalmente specializzata nella haute couture, guidata ora proprio dalle tre donne.