A causa della politica zero Covid adottata negli scorsi mesi nella Cina continentale, Canada Goose si è vista costretta ad abbassare l’outlook per il 2023, tagliando le sue aspettative a 1,2 miliardi di dollari canadesi (circa 894 milioni di euro), rispetto alle precedenti previsioni di 1,3 – 1,4 miliardi di dollari canadesi.
Nonostante il cambio di previsione, l’azienda specializzata in proposte outerwear rimane comunque ottimista grazie alle vendite raggiunte nel secondo trimestre (conclusosi il 2 ottobre), registrando un aumento del 19 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e dei ricavi pari a 277 milioni di dollari canadesi. La crescita è stata trainata in particolar modo da una continua performance positiva nell’area Emea (+34,4%) seguita da Canada (+25,2%) e Nord America (+20.3%), in calo del 4,2% l’Asia Pacifico.
“Data l’entità delle restrizioni dovute al Covid nella Cina continentale, oltre a un contesto macroeconomico globale incerto, abbiamo rivisto il nostro outlook per il 2023 – ha chiarito in una nota Dani Reiss, Presidente e CEO di Canada Goose -. Noi continueremo a sfruttare i nostri punti di forza e rimanere concentrati sulle cose che possiamo controllare, compresa la spesa per gli investimenti. Rimaniamo fiduciosi nella forza del nostro marchio e vediamo una lunga strada avanti per guidare una crescita redditizia aumentando il nostro mix diretto al consumatore, ampliando la nostra penetrazione nei mercati chiave e ampliando la nostra offerta di prodotti”.
Già lo scorso febbraio l’azienda con sede a Toronto aveva ridimensionato le proprie attese per il fiscal year 2022, evidenziando come le restrizioni dovute all’imperversare della nuova variante di Covid-19 avessero imposto una brusca frenata al traffico in store dell’azienda, soprattutto nei suoi mercati chiave rappresentati da Cina ed Europa. Ieri, alla chiusura della Borsa di Toronto, Canada Goose registrava una flessione di circa dieci punti percentuali.