Le vendite di luxury goods si dimostreranno resilienti in caso di recessione globale e ci sarà una ripresa della domanda dalla Cina entro il prossimo anno. Ne è certo il numero uno di Farfetch, José Neves, intervenuto al Bloomberg Technology Summit di Londra. Borse, abbigliamento e orologi sarebbero dunque meno sensibili alle recessioni economiche, poiché i consumatori benestanti continuano ad acquistare gli articoli desiderati. Le vendite di tali prodotti dovrebbero inoltre riscontrare meno difficoltà rispetto a veri e propri investimenti come la spesa per yacht o immobili di fascia alta, ha puntualizzato il CEO di Farfetch. “È un settore molto resiliente”, ha affermato Neves, ricordando il rimbalzo della domanda di beni di lusso, per l’e-commerce, durante la pandemia, dopo il calo iniziale. “Sarà lo stesso questa volta, se dovesse verificarsi una recessione”, ha aggiunto il manager.
“Tuttavia – si legge su Bloomberg -, realizzare un profitto nel settore del lusso online non è facile, a causa dell’intensa concorrenza. Le azioni Farfetch hanno perso circa il 76% del loro valore quest’anno, anche dopo che la società ha raggiunto l’accordo, a lungo atteso, per l’acquisto di una quota delle attività online Yoox Net-a-Porter da Richemont. Farfetch non ha ancora raggiunto il pareggio, a causa degli investimenti per espandere la propria attività”. Proprio in riferimento ai margini, Neves ha parlato di una redditività in aumento, poiché i brand di lusso aumentano i prezzi, per contrastare l’inflazione, mentre i big spender non rinunciano allo shopping.
Nel 2021 Farfetch ha registrato un valore lordo delle merci pari a 4,2 miliardi di dollari (circa 3,7 miliardi di euro), in aumento del 33% sul 2020 e di ben il 98% sul 2019. I ricavi di Farfetch sono cresciuti, su base annua del 35% a 2,3 miliardi di dollari, mentre il profitto netto è stato di 1,47 miliardi. Quest’ultimo dato si confronta con il rosso di 3,3 miliardi del 2020.