“Il nostro unico azionista ora è il pianeta”. Alla base della scritta che campeggia sul sito di Patagonia c’è una scelta di grande coerenza, che lega la continuità dell’azienda californiana al rispetto della sua vocazione green. ll fondatore del marchio di abbigliamento outdoor, lo scalatore statunitense Yvon Chouinard, oggi 83enne, ha infatti deciso di cedere la propria attività a due nuove entità, il Patagonia Purpose Trust e l’Holdfast Collective. In accordo con la famiglia, l’imprenditore ha trasferito il 100% delle quote dell’azienda, per un valore stimato di circa 3 miliardi di dollari (3 miliardi di euro). L’annuncio è arrivato nella giornata di ieri, a margine di un evento globale che coinvolto tutti i dipendenti del brand.
“Non ho mai voluto essere un uomo d’affari – afferma Chouinard sul sito dell’azienda -. Ho iniziato come artigiano, producendo attrezzatura per l’arrampicata per me e i miei amici, per poi dedicarmi all’abbigliamento tecnico. Da quando abbiamo iniziato a toccare con mano i danni del riscaldamento globale e della distruzione ecologica, scoprendo anche la grandezza del nostro impatto, in Patagonia ci siamo impegnati a cambiare concretamente il modo di pensare e di fare business. Il brand è partito dai prodotti, utilizzando materiali e tessuti che fossero i più responsabili ed eco-compatibili. Apripista di un “capitalismo filantropico”, come ha spesso riportato la stampa internazionale, ha donato, annualmente, l’1% delle vendite a enti no-profit a difesa dell’ambiente. “Siamo diventati una B Corp e una Società Benefit certificata in California, scrivendo i nostri valori nello statuto aziendale, in modo da preservarli. Più di recente, nel 2018, abbiamo cambiato il nostro scopo aziendale in: siamo in business per salvare il nostro pianeta”, spiega Chouinard.
Il Patagonia Purpose Trust controlla ora tutte le azioni con diritto di voto della società (il 2% delle shares totali) ed è stato istituito per creare una struttura legale permanente che protegga lo scopo e i valori dell’azienda. In questo modo, la società non potrà voltare le spalle alla mission del suo fondatore. L’Holdfast Collective detiene invece tutte le azioni senza diritto di voto (il 98% del totale) e utilizzerà ogni dollaro ricevuto da Patagonia per tutelare la natura e la biodiversità, supportare le comunità e combattere la crisi climatica. La società prevede di pagare un dividendo annuale di circa 100 milioni di dollari. Al momento non ci sono cambiamenti nella leadership dell’azienda. Ryan Gellert continuerà a ricoprire il ruolo di CEO e la famiglia Chouinard continuerà a far parte del consiglio di amministrazione di Patagonia insieme a Kris Tompkins, Dan Emmett, Ayana Elizabeth Johnson, Charles Conn (presidente del consiglio di amministrazione) e Ryan Gellert. La famiglia Chouinard guiderà anche l’azionista di controllo dell’azienda, il Patagonia Purpose Trust, eleggendo e supervisionando il consiglio di amministrazione, e seguirà anche il lavoro filantropico svolto dall’Holdfast Collective.
“Due anni fa – ha commentato Ryan Gellert, CEO e membro del cda di Patagonia -, la famiglia Chouinard ha sfidato alcuni di noi a sviluppare un nuovo assetto con due obiettivi centrali. Volevano che proteggessimo lo scopo aziendale e che, al contempo, generassimo immediatamente e continuamente più fondi per combattere la crisi ambientale. Crediamo che questa nuova struttura sia in grado di raggiungere entrambi gli obiettivi e speriamo che ispiri un nuovo modo di fare impresa che metta al primo posto le persone e il pianeta”.