Mirta fa il suo ingresso nella dimensione retail. Nato come showroom digitale per connettere brand contemporanei e curator indipendenti in tutto il mondo, Mirta ha inaugurato ieri il suo primo temporary shop-in-shop nel cuore di Firenze, all’interno della boutique Ireri, brand fiorentino di borse e accessori d’alta gamma made in Italy.
In via de Gondi, all’interno dello storico Palazzo Gondi e a due passi da Piazza della Signoria, lo store si estende su una superficie di 120 metri quadrati in cui è possibile toccare con mano i prodotti handcrafted di una selezione di brand presenti sulla piattaforma di Mirta, spaziando dall’abbigliamento a borse e accessori fino alle calzature.
Oltre al ‘padrone di casa’ Ireri, tra i brand ospitati dall’insegna ci sono Ammodo, AP Bags di Allegra Pizzoleo, Curling Collection, Eledor, Ettore Cavazza, Chiara Daverio, Irevedì, Ghibli Bag, Filippo Catarzi, Marco Masi, Monica Solzi, Christian Marcucci, Re-49, Roberta Gandolfi Bags, Martegani 1891, Silvia Berni Atelier e Vanessa Saroni, Kilesa, Santa Trinita, Denny Cashmere, Bun.

Il debutto nel retail fisico rappresenta per Mirta un’integrazione sinergica alla sua vocazione digital, scelta strategicamente per permettere a brand, store owner, influencer e clienti di entrare in contatto tra loro attraverso un’esperienza di shopping ibrida.
“Noi siamo nativi digitali – ha raccontato a Pambianconews la co-founder Martina Capriotti -. Quello di cui però ci siamo resi conti, soprattutto adesso che sta cominciando la ripresa post-Covid, è che il consumatore ha sempre più voglia di tornare in store, toccare i prodotti con mano, soprattutto un prodotto come il nostro che fa della qualità e dell’unicità il suo cavallo di battaglia”. Prosegue spiegando: “Abbiamo quindi capito che avevamo bisogno di una strategia omnichannel: se il digitale innova le modalità di vendita, non prenderà tutto il mercato. Il futuro sarà un mix delle due dimensioni”.
Per iniziare la nuova avventura nel retail, la scelta è ricaduta sul capoluogo fiorentino, “dove è iniziato tutto”, ha spiegato l’imprenditrice. “Io e il mio co-founder (Ciro di Lanno, ndr) abbiamo fondato l’azienda partendo dal mondo della pelletteria. E i primi giorni di Mirta li abbiamo vissuti proprio a Firenze, andando a cercare nei laboratori brand da portare a bordo sui mercati internazionali. Rappresenta un punto di partenza e quindi il luogo di un nuovo inizio”. Aggiunge: “Oltretutto la città fa del turismo straniero una fonte di traffico molto forte e questo per noi è importante”.
L’opening arriva in un momento cruciale di evoluzione per la realtà italiana nata nel 2019, oggi con un’immagine rinnovata, dal logo al claim che ne esprime la vision. Il successo della piattaforma Mirta Wholesale, arrivata a contare 400 brand e più di 5000 retailer accreditati, ha spinto la startup milanese a scommettere sempre di più sul B2b, trasformando la propria piattaforma mirta.com in uno showroom digitale dedicato ai brand contemporanei e a disposizione di selezionate boutique in tutto il mondo.
Intanto, il focus sull’eccellenza dell’artigianalità made in Italy acquista un più ampio respiro: nell’ottica di una strategia di internazionalizzazione, Mirta si apre ora anche a realtà indipendenti europee, per il momento provenienti Spagna, Portogallo e Francia.
E dopo un 2021 di crescita, chiuso a quota 5 milioni di euro di fatturato, anche per il 2022 “l’outlook è molto positivo” – ha anticipato Capriotti – nonostante le grandi sfide e criticità dell’anno ormai a metà strada. “Vediamo che la ripresa post-Covid sta facendo tornare i clienti in store e di conseguenza gli store alle fiere, facendo ripartire tutta la filiera. L’idea è quella di continuare a crescere nel wholesale e sulla via dell’internazionalizzazione andando sempre più a creare servizi ad hoc per la nostra community di brand e retailer, cavalcando la loro voglia di ricominciare con soluzioni nuove”.