Il Q3 di Richemont, colosso svizzero dell’hard luxury, supera i livelli di fatturato pre-Covid. Nei tre mesi allo scorso dicembre, la controllante, tra gli altri, di Cartier, Iwc e Piaget ha registrato vendite in aumento del 35% (+32% a cambi costanti) a 5,658 miliardi di euro, trainate dall’elevata domanda di gioielli e orologi durante la holiday season e dalla buona performance dei mercati statunitense ed europeo. Il dato evidenzia un balzo in positivo del 36% rispetto al Q3 del 2019. In un confronto biennale, le vendite hanno superato il livello pre-crisi in tutte le regioni, canali di vendita e aree di business.
Tra i canali di vendita sono il retail e l’online, che oggi generano il 78% del fatturato di gruppo, a guidare la progressione. Quanto invece alla tipologia di offerta, le Jewellery Maisons segnano un +41%, le Fashion & Accessories Maisons un +40%, mentre gli Specialist Watchmakers crescono del 29 per cento.
“La gioielleria – commenta Bloomberg – è stata l’unità con le migliori prestazioni di Richemont, sebbene anche la moda, gli accessori e la pelletteria siano migliorati, segno che gli sforzi di inversione di tendenza stanno guadagnando terreno presso marchi come Chloé e Montblanc“.
“Mentre le vendite della società svizzera nell’area Asia-Pacifico hanno superato le stime, gli investitori potrebbero essere sorpresi dal fatto che l’aumento in Cina, un mercato chiave per il lusso, sia stato solo del 7 per cento”, aggiunge l’agenzia Usa.
Nei nove mesi (fino a dicembre scorso) le vendite sono aumentate 51% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, “in ulteriore miglioramento – precisa la nota di Richemont – rispetto alla buona performance dei primi sei mesi dell’esercizio”.
In mattinata le azioni di Richemont guadagnavano oltre 8,5 punti percentuali alla Borsa di Zurigo, a quota record. Gli analisti, che si aspettavano un fatturato di 5,02 miliardi di euro, con una crescita organica di circa il 18%, hanno applaudito dati di vendita migliori del previsto.
I conti di Richemont, Prada e Burberry si riflettono in modo positivo sulla performance del lusso sui listini: in mattinata i titoli di Lvmh, Kering ed Hermès balzavano, rispettivamente, del 3,4%, del 3,8% e del 3,3 per cento. In evidenza anche le italiane Moncler (+3,7%) e Brunello Cucinelli (3,5 per cento).