“Sto per affrontare la sfida più grande della mia vita”, esordisce Alessandro Benetton in un video postato su Youtube. Il discorso di Benetton avviene in occasione delle nomine a capo di Edizione, la holding della famiglia Benetton che ha annunciato peraltro la trasformazione da Srl in Spa, e ha indicato appunto come presidente Alessandro Benetton e come AD Enrico Laghi, oltre all’adozione di una nuova governance. Il nuovo statuto mira a rinnovare l’impegno alla stabilità del gruppo, confermando la missione di Edizione quale holding pura di partecipazioni e la strategicità dei suoi investimenti, oltre che nelle controllate Atlantia, Autogrill, anche nella moda con Benetton Group.
Come si legge in una nota, “le nuove regole di governance prevedono un periodo di lock up di cinque anni e modalità e meccanismi, anche di prelazione, in linea con la best practice delle holding familiari, che consentono di preservare l’unitarietà del controllo di Edizione in capo alla famiglia Benetton nei passaggi generazionali”. Il nuovo statuto prevede la nomina di un CDA composto da quattro consiglieri diretta espressione della famiglia Benetton, e sino a cinque consiglieri indipendenti, uno dei quali sarà l’AD. I membri della famiglia Benetton che faranno parte del CDA, in rappresentanza dei quattro rami familiari sono, oltre ad Alessandro Benetton, Carlo Bertagnin Benetton, Christian Benetton ed Ermanno Boffa. La selezione degli altri quattro consiglieri indipendenti si concluderà entro gennaio.
Nel breve video, Alessandro Benetton parla dell’impresa familiare “che in passato ha saputo innovare ed essere all’avanguardia in tantissimi campi”. Esordisce ponendo il quesito: “Potreste chiedermi: tu dove eri prima di oggi? La risposta è che Il mio lavoro è un altro: io mi occupo da 30 anni di 21 invest. Quelli di voi che mi seguono da più tempo, sanno quanto fossi contrario ad alcune cose rispetto al business di famiglia. Tanto da dare le dimissioni da presidente della Benetton dopo un breve periodo di carica”.
“So bene – continua il manager – che, in questo periodo, a tanti il cognome Benetton non piace. Sono stati fatti degli errori ed alcuni molto gravi, e non sto parlando solo del Ponte Morandi, quella è una tragica conseguenza che peserà per sempre. Ma gli errori sono stati prima, quando si è scelto di dare troppe deleghe alle persone sbagliate. Per questo siamo qui oggi a parlare della mia carica di presidente, perché ho visto oggi che c’è una occasione di discontinuità, per reinterpretare l’approccio industriale che ci ha caratterizzato come famiglia nel tempo. Quando mi è stata presentata l’occasione di potere avere un peso reale nelle decisioni del gruppo ho scelto di coglierla”.